Arrivano i Mothers
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Il complesso più discusso della musica pop americana, quello dei Mothers of Invention, verrà in Europa alla fine di maggio per una tournée in Inghilterra che sarà seguita da una serie di esibizioni in altri paesi, tra i quali, forse, anche l'Italia. I Mothers of Invention fanno parte di quei gruppi che hanno lanciato nella West Coast americana, soprattutto in California, la musica psichedelica e quella underground. I dischi del complesso, il più celebre dei quali è Freak out, sono tra i più anticonformisti pubblicati negli Stati Uniti. I testi, violentissimi, tendono a distruggere le istituzioni e a smitizzare concetti come quelli di patria, legge, ordine, morale e cosl via. Uno dei dischi dei Mothers of Invention venne reclamizzato con un manifesto in cui il leader del complesso, Frank Zappa, era seduto, nudo, su un gabinetto. La stessa foto apparve su IT, il giornale underground inglese, in una pagina nella quale venivano pubblicati i testi più graffianti delle canzoni scritte da Zappa e dai suoi collaboratori.
Una delle caratteristiche principali dei Mothers of Invention è l'estrema instabilità del complesso, nel senso che l'unico elemento che ne fa sempre parte è il capo, Frank Zappa. Gli altri cambiano a seconda degli impegni di lavoro, del tempo che fa, della voglia che ciascuno ha di lavorare. Il gruppo può essere formato da quattro come da quindici musicisti, i quali sono però sempre di altissimo livello. Il loro stile, in genere molto vicino al progressive rock, cambia di volta in volta, a seconda della diversa formazione. Di solito, però, è quasi jazz, o meglio, quello che oggi viene definito pop-jazz. Un concerto dei Mothers of Invention, che molto raramente è organizzato con un certo preavviso (di solito il gruppo suona esclusivamente quando ne ha voglia), è qualcosa da non perdere perché, oltre ad ascoitare della musica sicuramente di ottima qualità, si può assistere praticamente a tutto, dall'happening alla rissa. La cosa più normale che può accadere è che Zappa e i suoi si mettano ad insultare il pubblico e a lanciare gli strumenti, alla fine di un pezzo, in platea, senza curarsi minimamente di dove vanno a finire.