Mothers Of Invention "Uncle Meat"
By Mario De Luigi Jr
MOTHERS OF INVENTION: «UNCLE MEAT»
(2 dischi)
Uncle Meat - The voice of cheese - Nine types of industrial pollution - Zolar czakl - Dog breath in the year of the plague, ecc.
MS 2024 (BIZARRE)
I più estrosi, funambolici, irresistibili innovatori della «pop music» d'oltreoceano.
Si è molto parlato, anche in Italia, di Frank Zappa e della sua équipe di solisti (dall'organico non stabile, ma «aperto», continuamente variabile) che ha battezzato col nome di Mothers of Invention: ma le incisioni attraverso cui questo sorprendente gruppo è noto in Italia possono dare solo una pallida idea della «rivoluzione» da esso operata nel mondo musicale americano. Una delle sue componenti essenziali è infatti il lato spettacolare delle sue esibizioni: un vero e proprio «happening» in cui sono innestati elementi dall'origine più eterogenea, e dove i brani interpretati costituiscono una colonna sonora surreale, ma adeguata allo scopo prefisso.
I due LP's compresi in questo album doppio, ad esempio, riportano un'ampia selezione di brani (alcuni registrati dal vivo, durante apparizioni in pubblico) di cui Zappa – questo singolare personaggio che pare uscito dalle pagine di «Mad» – si è servito per accompagnare le immagini di «Uncle Meat» un film-pop che difficilmente vedremo sui nostri schemi. Le incisioni, tuttavia, sono degne della massima attenzione: dotati di una tecnica formidabile, i ragazzi sanno districarsi con estrema disinvoltura in ogni genere affrontato, infondendo a ognuno di essi la giusta dimensione.
Dall'ironia malinconica di «Mr. Green Genes», a quella tragica di «God bless America», alle «jam sessions» dei brani strumentali (v. le varie fasi di «King Kong», che occupa l'intera quarta facciata) fino agli imprevedibili stacchi parlati, agli ibridi miscugli di rock e musica concreta, i dischi si ascoltano d'un fiato e lasciano sgomenti, per «inventare» – più che proseguire il discorso del cosiddetto «underground».
L'album è stato inciso nel periodo fra l'ottobre '67 e il febbraio '68; i solisti – oltre a Frank Zappa – sono Ray Collins, Jimmy Carl Black, Roy Estrada, Don Preston, Billy Mundi, Bunk Gardner, Ian Underwood, Artie Tripp, Euclid James Sherwood; in alcuni interventi figurano Ruth Komanoff e Nelcy Walker.
(M. DL.)