Questo è Frank Zappa il profeta della musica underground

By Cristiano Mascalero

Qui Giovani, February 4, 1971


In America è già famosissimo: ora è partito alla conquista dell' Europa – Un trionfale recital a Parigi – Girerà uno strano film dove tutto sarà all'insegna dell'happening.

LONDRA, gennaio

Frank Zappa diventò celebre in America quando un manifesto che lo ritraeva nudo, seduto in gabinetto fu venduto in cinque milioni di copie. Fu una trovata pubblicitaria di indubbio valore, ma di cui forse Frank Zappa non avrebbe avuto bisogno: il suo complesso, "Mothers of Invention", il cui nome tradotto letteralmente significa "le madri dell'invenzione", era ormai lanciato verso un successo di grande rilievo negli Stati Uniti. Tutta l'America ormai lo conosceva. Ma, come nel caso dei "Led Zeppelin", nessuno lo conosceva da questa parte dell'Atlantico.

Ora Frank Zappa ha deciso di rimediare a questa lacuna. Nei giorni scorsi è stato protagonista a Parigi di un indimenticabile spettacolo al Gaumont Palais, uno spettacolo che ha lasciato senza fiato i suoi ammiratori francesi, e che ha finalmente lanciato il suo nome anche nel Vecchio Mondo. Tra breve, inoltre, comincerà in Inghilterra un film di cui sarà il protagonista: sotto molti punti di vista questo film costituisce una novità assoluta.

Innanzitutto il titolo è piuttosto strano: "200 Motels", perchè parte dell'azione si svolge in 200 motel degli Stati Uniti, anche se, in verità, l'intero film sarà girato negli stabilimenti inglesi di Pinewood. In secondo luogo il bilancio per il film: soltanto 300 milioni di lire, niente in confronto ai miliardi che l'industria cinematografica spende abitualmente per i suoi prodotti. E non è finita: le riprese dell'intera pellicola, che durerà due ore e venti minuti, si protrarranno per un massimo di cinque giorni (e questo spiega il bilancio limitato).

Come è possibile questo "miracolo" cinematografico? Semplicemente Frank Zappa e gli altri attori lavoreranno con un nuovo sistema, quello dei "videotape". In altre parole, le varie scene saranno registrate da cinque apparecchi dì tipo televisivo, e poi in sala di montaggio si provvederà a scegliere il meglio di ciascuna di quelle cinque registrazioni.

Autore delle musiche e della trama di questo musical è proprio Frank Zappa, riconosciuto in America come il maestro dell'"underground", il chitarrista che più ha offerto alla musica moderna, l'uomo che ha dato idee agli stessi Beatles e ai Rolling Stones.

Frank è già al lavoro. «Sarà un 'esperienza nuova», mi dice: «Per nove giorni tutti gli attori prepareranno le varie scene, poi ci getteremo davanti alle macchine da presa, e in cinque giorni dovremo completare il nostro lavoro. In questo film succederà di tutto. E' una specie di "happening"», mi spiega: «una serie di dichiarazioni simboliche di cose che hanno una loro importanza».

Domando a Frank qualche spiegazione più chiara.

«Alcuni episodi si svolgono in un campo di concentramento, altri  in un ranch, altri ancora in un locale notturno. Quanto alla trama, devo ammettere che non esiste una trama vera e propria.

Ci sono novanta musicisti, compresa l'intera orchestra filarmonica di Londra. Sei batteristi suonano 120 strumenti, fra cui un paio di tamburi del diametro di tre metri. Ci sono tre chitarristi classici, fra cui il grande John Williams, un coro di venti persone, e undici ballerini».

«Ho l'impressione che, nonostante la presenza dell'orchestra filarmonica di Londra, ci sia in questo film un certo tono di permissività?».

«È difficile rispondere. Certo, se mi chiedi che cosa c'è in questo film devo ammettere che il sesso gioca una parte importante. Ci sono anche alcune scene con gli attori nudi, ma niente è programmato: tutto è lasciato all'iniziativa degli attori. In altre parole, in questo film non ci sarà nessun cliché, neppure di quelli moderni che pretendono di essere la risposta ai cliché di una volta.

Odio la falsità, quella falsità che invece piace tanto a certi pseudointellettuali. Purtroppo i cliché sono dappertutto. Sono come microbi che ti rovinano, e io cerco di evitarli. Ma ci sono altri microbi, a questo mondo, che possono fare del bene. E quelli io cerco di includerli nel mio film».

Questo è Frank Zappa, il profeta della musica "underground" americana, il chitarrista che ha fatto scatenare i francesi al Gaumont Palais di Parigi. E' un giovanotto sveglio, nonostante l'aria indolente che gli danno i baffoni neri e i capelli incolti. Se la United Artists ha deciso di investire 300 milioni nelle sue idee significa che le sue idee possono portare i loro frutti. Quindi vi avverto: state attenti a Frank Zappa. Sentirete parlare sempre più di lui.

C. M.