America alternativa

By Maurizio Baiata

Muzak, November 1974


Ovvero... di chi ha creato il futuro anteriore, di chi non ha avuto leggi nel tempo e nello spazio, nel ritmo, gli scopritori dell'Eterno inesistente in musica, alcuni emarginati, altri puliti, la necessità di viaggiare nelle nuove nozioni... ed anche le società segrete dell'underground... viene un tempo in cui i tempi si congiungeranno. Nessuna disamina freddamente storicista, né il semplice ritratto di una civiltà spesso considerata solo stravagante, piuttosto quattro passi tra il sanatorio del rock, alla ricerca di cose strane, la musica a fiamma ossidrica, I'alchimia della follia e della perversione lu cida, della politica, della distruzionc e non ricostruzione... spargere il sale sull'establish ment e lasciare ogni energia in sospensione.

Chi abbia cominciato non è dato sapere: alcuni dati importanti, gelosamente conservati per anni, sono andati tragicamente distrutti in un incendio spaventoso, nel maniero-serraglio di un certo Beefheart ...

Il resto è pura leggenda ormai ... mito vivo sino in fondo perché si tratta della scomparsa storia degli ultimi tempi in musica, giù giù sino alle nostre strabuzzate d'orecchie di oggi e di una dannazione, quella del rock chhe pare un morbo sconosciuto, inesorabile ... c'era Jimi ... Fugs ... Larry ... Maskara Snake, Jim ... sole per alcuni anni questa gente ha vissuto tra le spire di fumo, chiusa in un altrove assoluto che l'ha emarginata alla nascita, che l'ha allontanata dal suono del rock (sesso, politica, cultura, realtà, verità alternativa), sino alla silenziosa scomparsa ed al paradosso.

Si può dunque parlare della musica miserabile, della musica dei mutanti nei ghetti delle città, della musica rimasta da sempre nei circuiti alternativi e di quella che ha saputo strizzare l'occhio al sistema ... di quanto è stato fatto per dare scossoni, la creazione di autogestioni artistiche e di comuni, le proposte sempre rimaste allo stato embrionale od esclusivamente personale ... di storie relegate ad un album e via nulla più poi per anni ...

L'esposizione dunque non potrà essere chiara se non a grandi linee, giusto nel delimitare il numero dei partecipanti a questa saga del « fuoriuscire », giusto nel dare qualche indicazione ... e si è scelta la formula a nostro avviso più impattante, più immediata e rispettosa nei confronti di queste espressioni, cioè il resoconto grafico, l'immagine ed il disegno ad unire qua e là le fratture inevitabili della storia, insomma le tappe del vero « underground » viste con gli occhi stessi del surrealismo e del realismo fantastico, del far politica anche nel gesto di porgere il prodotto discografico, dello scegliere una strada di comunicazione « visiva » che non fosse scissa nell'ambito strettamente musicale.

A queste semplici note introduttive seguirà un lavoro di più amplio respiro che tenterà di dare il quadro tecnico - musicale - politico d'ambiente dell'intero movement al quale, per ora, preferiamo dare la visione più sognante, più irriverente e forse più onesta.

I viaggio

Pazzia ne era già circolata in abbondanza, eppure l'anno di fuoco sembra essere il '65, più propriamente, i mostri tenuti in laboratorio si liberavano finalmente dalle catene ed uscivano all'aria aperta: molti, ma disorganizzati, ruotavano attorno ai santoni dell'acido lisergico, qualcuno credeva ancora nei profeti-poeti della beat passione, altri improvvisavano ex-novo una danza che durerà qualche anno, Richie Nixon presidente Vietnam Berkley fantascienza. Gran parte di questi giovani è comunque influenzata da due figure, Timothy Leary ed Allen Ginsberg: il metodo del sit-in, del be-in, dell'acid-test trovano estimatori ovunque, non saranno comunque quelli a tirare fuori la musica nuova ... nasce anche il culto della nuova narrativa fantascientifica ed i nomi di Ray Bradbury, Robert Heinlein, Norman Spinrad, Michael Moorcok valicano il confine della loro espressione e divengono simboli di evasione cosciente, sinonimi in libertà « galattica » o di una nuova realtà. Nasce dunque di getto un rock duro, metallico, ossessivo: è bene notare, si sghettizzano determinati canoni tecnici del R&R tradizionale e se ne trasforma l'essenza, unendo alla componente disinibitrice ed irrazionale il concetto di apertura mentale, di lucidatura delle menti, di nuova coscienza ... in effetti nasce la rock generation, vede la luce come movimento a/culturale ed a/politico, diviene in breve la portante dell'intero di- scorso politico e culturale di quegli anni americani. Molti caratteri di tutto ciò rimarranno sotto la crosta delle intenzioni, mancherà infatti l'organizzazione, la speculazione commerciale farà bravameme il suo gio- co, ma forse l'unica, vera forma di uscita dal ghetto e di rinascita sara proprio la Musica.

Era senz'altro il mezzo più logico e la via più breve per arrivare al giusto: Ginsberg tuouava il suo « Howl » ritmandone le sferzate a suon di be-bop ... a distanza di dieci anni la danza cambiava, rimaneva però immutata la volonta di fondo di trasmettere il proprio pensiero, la ragione consapevole di dover partire da zero, l'idea risolutiva della musica rock come mezzo efficace per ottenere qualcosa.

I.e prime forme di simile esposizione musicale, quelle che naturalmente ci giungeranno, velate, a distanza di anni dai capaci filtri della censura nazionale ... saranno i Doors, gli Iron Butterfly (molti altri li avevano preceduti e sono rimasti nell'ombra), Country Joe & The Fish ... fino ai Quicksilver Messenger Service ... fino ai Grateful illuminati ... fino alla pazzia dei Fugs, fino al blues da armadilli di Beefheart, fino alla non lucidità vera e propria, quella di Wild Man Fisher.

Tutto questo passa per le spire del sistema, e molti sono gli artisti che giocano a rimpiattino con la loro coscienza: e difficile infine stabilire l'origine della loro pazzia musicale, nonche, per molti di essi, stabilire una metodologia di ascolto ... spesso si tratta di suoni cacofonici, spesso di sberleffi inintellegibili, quasi sempre e la satira secca e bruciante, il graffio/taglio politico portato sul piatto della musica non-musica, insomma sono sensazioni ... in mezzo ad un'America instupidita dal benessere e dalla violenza.

Maurizio Baiata