Frank Zappa e' vero, sono un genio
By Manuel Insolera
Oltre ad essere uno dei maestri della musica rock, Zappa e' un personaggio misterioso, bifronte: genio o mistificazione, comunista o capitalista, lucido o pazzo? In Europa per una grande tournee, Frank cerca di rispondere a questi interrogativi.
Di Frank Zappa si è detto ormai tutto e il contrario dl tutto. Da quando, nel 1966, lui e le sue Mothers of Invention scatenarono eon il loro doppio album « Freak out! », dai bassifondi di Los Angeles, una « santa guerra » al consumismo e al perbenismo sociali, e una dlssacrazione pungente delle stesse forze alternative, tonnellate di carta stampata sono state spese per lui.
« Genio o mistificatore? » – « Comunista o capitalista? » – « Completamente pazzo o fin troppo lucido? ». Ouesti sono solo alcuni esempi dei quesiti, sempre basati su due contrari, che critica e pubblico si sono continuamente posti. E lui, niente. Indifferente a simili « metafisiche » angosce dei suoi seguaci, è andato avanti per la sua strada: dischi geniali (da « Uncle Meat » a « Lumpy gravy » a « Hot rats » a « Burnt weeny sandwich » a « 200 motels » a « Grand wazoo » ...) alternati a dischli mediocri; capolavori di « poetica alternativa » (come gli « oratori underground » del LP « Absolutely free » o il film da lui ideato e girato, « 200 Motels ») e atteggiamenti feroci da inesorabile « business-man », con le sue industrie discografiche; critiche sapienti e ferocissime al sistema di vita basato sulla repressione, l'ipocrisia e il conservatorismo sociale, e sua contemporanea sostanziale (e dichiarata) adesione alla « via capitalista ». Frank Zappa resta un rebus, e lui stesso dice di se « lo sono un'altra persona »: affermando cosi, con noncurante lucidità, l'allegra consapevolezza della sua propria schizofrenia!
Per tutto lo scorso mese di febbraio, Frank Zappa ha scorrazzato per l'Europa (evitando accuratamente, inutile dirlo, il nostro ormai « musicalmente ghettizzato » paese), con la sua ristretta band tutta nuova (presentata nell'ultimo LP « Zoot allures ») di cui fa parte l'ex Roxy Music Eddie Jobson. E a Parigi si è lasciato andare ad una lunga intervista, interessantissima per la vastità degli argomenti trattati e per la inusitata disponibilità di Zappa a volersi spiegare. Il che, talvolta, come vedremo, potra anche risultare spiacevole per qualche suo incallilto « fan »: ma d'altro canto, l'importanza di tale intervista (che ci fa conoscere gli attuali orientamenti di uno dei piu grandi maestri della musica moderna) è tale da far dimenticare qualsiasi possibile delusione particolare, che in qualcuno essa potrebbe suscitare. Ma attenzione: ecco che prende ta parola.
● LA GRANDE MAMMA BAFFUTA
D.: Mister Zappa, si odono da qualche tempo in giro voci sconsiderate che affermano, con inaudita spudoratezza, che cio che tu fai oggi è meno originale di cio che facevi ieri: in poche parole, che la tua musica è invecchiata ...
R.: Ma era invecchiata fin dagli inizi! E poi, chi è questa gente? Che succede? Vogliono davvero affermare che non hanno bisogno di nessun valore tradizionale per puntellarli nella vita? E poi suppongo che anche per voi giornalisiti debba essere difficile il trovar sempre qualcosa di nuovo da dire, senza mal ripetersi ...
D.: Credi di essere un musicista importante? Pensi di aver influenzato la musica del tuo tempo?
R.: Credo di sì. Le Mothers hanno influenzato un mucchio di gruppi. Anche i Beatles e gli Stones, ai tempi di « We're only in it for the money ». Attualmente un gruppo come i Queen, che io amo molto, è visibilmente molto influenzato dalle cose che noi abbiamo fatto, da un punto di vista teorico. Adesso, oltre che al lato musicale, io credo di aver fatto progredire le cose anche a un altro livello: nella maniera di utilizzare le parole. Se tutti, qui in Europa, fossero in grado di capirli perfettamente i miei testi, troverebbero che non c'è niente di delirante!
D.: Mister Zappa, sei o non sei un uomo d'affari?
R.: Certo che lo sono: non si può fare del rock per quindici anni senza essere un uomo d'affari. Faccio della musica, e voglio essere pagato per questo. Perche è più interessante fare il musicista che lavorare, che so, a una pompa di benzina. Coloro che non fanno attenzione a questo aspetto della faccenda, muoiono di fame nel giro di due anni. Non possono nemmeno più suonare.
D.: Il tuo ultimo album vende bene?
R.: Per niente. Credo che quello che ha venduto di più è stato « Apostrophe »: circa trecentomila copie. Ma anche così, rimane sempre, come vedi, un giro ristretto. Potrei produrre un sacco di gruppi e guadagnare soldi a palate. Ma non lo faccio. Se ho prodotto i Grand Funk, è perche mi piacciono molto dal punto di vista umano, perche mi intendo bene con loro in uno studio e perche trovo la loro musica interessante. E' tutto. Sono un uomo d'affari, ma non faccio compromessi.
D.: Eri famoso per la tua critica radicale al sistema. Hai cambiato opinioni?
R.: No, affatto. Anzi credo che tutto ciò che ho detto e ancora più vero oggi.
D.: Cosa pensi dei sistemi politici attualmente dominanti?
R.: Non credo nel comunismo. E' una ideologia che ha senso soltanto se la gente è affamata in partenza. E per sfruttarla, la carota diventa il cibo. Negli Usa, la carota è il lavoro, o dei segni esteriori di ricchezza ... Non c'è una gran differenza tra i due sistemi, in effetti. La soluzlone non potrà essere trovata finche tutti quanti non saranno egualmente nutriti, dunque impermeabili a questo ricatto, e egualmente educati, per poter resistere a tutti gli stimoli idioti come ad esempio la televisione. A questo punto, una volta arrivatici, credo che l'idea sarà quella di occuparsi ognuno degli affari suoi senza rompere le scatole al proprio vicino ... Non siamo ancora a questo, e nei posti come Los Angeles ancora meno che altrove. Considera ciò che succede laggiù: c'è in maggioranza una popolazione di neri, poi una popolazione messicana e infine una minoranza di bianchi. I neri ignorano di essere maggioritari. Crepano di fame. I bianchi ignorano di essere minoritari e girano in tondo fabbricando un mucchio di programmi d'aiuto per le minoranze! Tutto ciò mi rende piuttosto incline a un certo cinismo.
D.: In effetti, non sembrl traboccare d'affetto per l'umanità ...
R.: Credo nell'uomo, ma non in questa umanità di oggi.
D.: Credi in Dio?
R.: Diciamo che c'è tra noi due una mutua comprensione soddisfacente. Ma non ho voglia di andare nel Paradiso di Carlos Santana. Camminare vestito di bianco, a piedi nudi, non è il mio genere. L'ultima volta che ho visto John McLaughlin, mi ha fatto un piacere particolare: John fumava delle Camel, beveva del cognac, portava i capelli lunghi, un jeans e una maglietta ...
D.: Come trovi la sua musica?
R.: E' un chitarrista meraviglioso, un grosso tecnico. Ma la sua musica mi lascia freddo. Io credo di essere un buon chitarrista, ma non per via della tecnica. Mi piace molto Brian May, il chitarrista dei Oueen.
D.: E oltre ai Oueen mi puoi citare qualche altro gruppo che ti piace in questo periodo?
R.: I Oueen mi piacciono davvero. E poi i ZZ Top; i Lynyrd Skynyrd; i Black Sabbath; Stevie Wonder; e qualcosa dei Weather Report. E Varèse, ora e sempre.
D.: Mister Zappa, tu sei un genio?
R.: Senza dubbio. Se tu mi domandassi se sono un calciatore, ti risponderei di no. Ma se mi domandi se sono un genio, io sono obbligato a risponderti di sì. Detto questo, il tutto non ha poi molta importanza. Certi sono dei venditori ambulanti, certi altri sono dei geni. Ouel che conta è essere un buon venditore o un buon genio. Io penso di essere un buon genio che fa bene il suo lavoro ... ma bisogna anche dire che il concetto di buono e di bello varia a seconda del paese dove ci si trova ...
Manuel Insolera