Frank Zappa qua, Frank Zappa la
By Maria Laura G. Giulietti
In questi ultimi tempi il nome di Frank Zappa ha avuto una lucidata nuova di zecca e si è riproposto con vorace fermezza.
Zappa e il nuovo disco, le beghe appianate, vecchi nastri tornati a galla, Zappa e i suoi mille pensieri, Zappa e il jazz, il rock, la grande orchestra, la nuova etichetta, il gruppo in cantina a provare, Zappa e le esplosioni della testa. Zappa di qua, Zappa di là.
Per questo, saputo di una sua sosta svizzera silenziosissima, ho pensato bene di non andarlo a trovare. [1] Cosa altro diavolo potevo arrivare a sapere? Magari che voleva montare uno spettacolo a Broadway? Ero a Milano e, naturalmente, pioveva. Vengono a prendermi con una macchina e in breve lasciamo l'Italia e la frontiera. Entriamo nella Svizzera tutta uguale e tutta verde e passo le ore a pensare cosa chiedergli. Rido pensando che un supershow a Broadway sarebbe davvero la carta vincente per stupirmi per l'ennesima volta. Appena lo saluto e mi accomodo nell'albergo gli racconto delle mie supposizioni. Zappa sgrana gli occhi, alliscia i capelli e pensieroso mi dice:
« Il possimo anno metterò in scena un lavoro a Broadway. E' una cosa che è ancora su carta, ma che senz'altro porterò a termine ... ».
Dio mio, penso, possibile?
« Beh, è sempre stata una cosa che mi faceva venire l'appetito. L'unica cosa che mi teneva a freno era la mole enorme di lavoro al quale ero sottoposto, ma ora ho deciso: il prossimo passo è Broadway. Naturalmente ci vuole molta cura, molte attenzioni, ma sono disposto a lavorare sodo per realizzare un'impresa del genere e vedrai che presto saprai qualcosa di più ».
« Ma ti rendi conto che fai un mucchio di cose e che ogni giorno c'è una novità sul tuo conto? ».
« E' vero. Non so fare altro che lavorare. Il mio lavoro mi diverte, non potrei farne a meno. I miei amici dicono che sono un pazzo e probabilmente hanno ragione. Sono instancabile, dormo solo poche ore al giorno, bevo e mi stravolgo, fumo come un dannato e ho una energia enorme. Non dipende da me, sono nato così e così funziono. Ricordo una volta che ho preso una vacanza di quindici giorni, al mare, isolato, senza un accidente da fare ... volevo suicidarmi e mia moglie mi ha permesso di tornare a Los Angeles. Poi sono partito per una tournée di novanta giorni. Mi sentivo grande... ».
« Il tuo studio di registrazione è pieno di nastri di concerti e di sessions realizzate tra amici. E' tutto materiale valido, pubblicabile? ».
« Oh, sì, la gran parte. Solitamente registro tutti i concerti possibili, mi piace ascoltare le cose che realizziamo dal vivo, sono tutte incredibilmente eccitanti e mostrano chiaramente come funzioniamo in gruppo e quali pezzi hanno una veste migliore da suonare in pubblico. Investo tutti i miei soldi in queste registrazioni, nei macchinari, nelle rifiniture delle parti tecniche, credo che sia il sistema migliore di spendere il denaro, non mi interessano abiti nuovi e macchine sportive... ».
« I musicisti che suonano con te dicono che sei una specie di tiranno ».
« Diavolo, ci sono due categorie di musicisti: quella che li vede preparati, in gamba e con molta energia e quella che serve loro per alzare le quotazioni del nome. Pensano: suono con Zappa per un po' di tempo, mi faccio dei soldi, preparo una band e vado a cento all'ora con una mia attività solista. Non sanno che è difficilissimo resistere in questo fottuto mondo discografico e che sono molti di più i nomi che crollano miseramente che quelli che riescono a sfondare. I musicisti della seconda categoria credono che bisogna essere fortunati e non bravi ».
« Come presenti loro il nuovo materiale da imparare a suonare? ».
« Posso dire che la gran parte è tutta scritta e non devono far altro che leggerla e suonarla e poi suonarla di nuovo. Una volta che sanno di che cosa si tratta allora ci lavoriamo assieme e possono anche arrivare idee esterne, pomunque la cosa che più preferisco è scrivere la mia musica. Spesso non puoi fidarti di chi è intorno e così come vuoi spiegare una canzone a questa gente? Non puoi canticchiare il motivo, spesso è abbastanza complicato ella stesura da rendere impossibile questa operazione, cosi gli dai un foglio di carta dove tutto è molto chiaro.
E' particolarmente difficile trovare buoni musicisti e spesso un buon musicista può anche diventare un cattivo musicista. Io credo che ci voglia disciplina. Lo strumento deve essere amato, studiato a fondo e così come tu pretendi tutto da lui, lui pretende tutto da te.
Tutto sommato oggi è abbastanza facile fare musica, ti infili dietro ad una moda e cominci a correre. E' per questo che qualche volta io mi diverto e metto nei miei brani questo o quel riferimento. solo che le mie cose sono tutte fatte con una precisione e tecnica incredibili. Qualche volta ho delle discussioni con i miei musicisti a proposito di una sequenza di lavori molto duri, non so, parecchio tempo in sala, una serie fottuta e lunghissima di concerti in giro per il mondo. Beh, io dico loro: fate quello che credete, ma sappiate che la musica è il vostro mestiere. Qualcuno di loro non lo sa ».
« E tu, tu dai tutto alla musica, non dai anche troppo? ».
« No, io ho la pressione alta, devo muovermi. Cosi mettete, mi sul palco del Palladium, a New York, il più bel posto del mondo per fare concerti, e lasciatemi lì per quanto tempo volete voi ... io non mi pongo limiti ... suono! ».
1. This interview probably took place on April 1 or 2. Zappa had the last European tour concert in Zurich on April 1, 1979. On March 31, he was in Munich, Germany.