Frank Zappa "200 Motels"

By Piero Tarantola

Buscadero, February 1998


FRANK ZAPPA
«200 Motels»

(Rykodisc/IRD 2CD)

Con la ristampa di «200 Motels» viene finalmente completata dalla Ryko la pubblicazione in CD della discografia di Zappa. L'album non era mai stato edito in questo formato ed anche l'edizione del doppio LP uscita nel 1971 aveva avuto limitata diffusione perché l'album era stato pubblicato dalla United Artists poi fallita e riassorbita dalla MGM.

Complessi problemi legali hanno così impedito fino ad oggi la ripubblicazione di «200 Motels».

Il progetto musicale che riascoltiamo con piacere prende inizio il 15 marzo 1970 quando le Mothers of Invention si esibiscono insieme alla Los Angeles Philarmonic Orchestra diretta da Zubin Mehta. In quell'occasione Zappa propose parte del materiale che riascolteremo un anno dopo sull'album. Successivamente furono presi accordi tra Zappa e la United Artists per la realizzazione di «200 Motels» sorta di surreale documentario sulla vita delle Mothers. Il cast comprendeva, tra gli altri, Ringo Starr (nella parte di Zappa) e Keith Moon.

Nel disco compaiono alcune composizioni già eseguite dal vivo con Zubin Mehta più brani originali composti per l'occasione. Si tratta di un difficile, ma a tratti ben riuscito, collage di musica per orchestra (la Royal Philarmonic Orchestra di Londra) e musica eseguita dalle Mothers. Il problema di operazioni simili è che raramente il gruppo rock interagisce con l'orchestra. U rischio è di creare due situazioni parallele che solo a tratti si incontrano creando un contrasto stridente od un rapporto artificioso. Non è quanto accade in «200 Motels».

L'orchestra è bene amalgamata con il gruppo anche se naturalmente ogni tanto ognuno va per la sua strada.

Trattandosi di colonna sonora è comunque spiegabile qualche piccolo scompenso. I famigerati [Volman] e Kaylan che in quel periodo facevano parte della band sono tenuti a bada (daranno il peggio in altri dischi) ed il gruppo risulta compatto ed essenziale.

Le influenze musicali di Zappa sono ben presenti in questo disco. Lo stesso Zappa ha dichiarato di essersi ispirato a Penderecki (This town is a sealed tuna sandwich) e Ligeti (Mysterioso). Brani come «I'm stealing the towels» e «Dental Hygiene dilemma» sono invece influenzati da «Ballet Mecanique» scritto nel 1925 da George Antheil un musicista che si muoveva sullo stesso terreno sperimentale di Edgar Varèse, principale ispirazione di Zappa.

Per quanto riguarda le Mothers vere e proprie sono da segnalare i due trascinanti rock «Mystery Roach» e «Magic Fingers».

Mi piacevano molto ai tempi anche «What will this evening bring me this morning» cantabile pop con evidenti influenze Turtles ed il singolare country «Lonesone Cowboy Burt» e confermo il giudizio espresso allora. Non mancano naturalmente le canzoni pornografiche come «Penis Dimension» (ehm ehm..) ma Zappa ci ha abituato a questo ed altro.

Conclude l'album «Strictly Genteel (the finale)» per gruppo e orchestra, il brano che Zappa ha più volte riproposto sia in album live che in album orchestrali. Una curiosità: compare nel disco uno dei tempi più belli di Zappa «A holiday in Berlin» per gruppo e orchestra in una versione surreale con titolo diverso (Would you like a snack).

I bonus compresi alla fine sono esclusivamente comunicati promozionali del film e la «single edit» di Magic Fingers.

Risolte le beghe legali è finalmente un piacere riascoltare questo disco di cui ormai non ci ricordavamo quasi più. La musica proposta non è di facile ascolto come spesso accade per Zappa, soprattutto per le parti orchestrai i o quelle miste gruppo-orchestra (dove l'apporto delle Mothers è prevalentemente vocale). La parte lasciata al gruppo è sovrapponibile, da un punto di vista artistico, ai brani vocali presenti in «Chunga's revenge» inciso contemporaneamente ma pubblicato nel 1970.

In conclusione si tratta di un lavoro estremamente interessante, molto valido da un punto di vista artistico anche se lontano anni luce dallo Zappa jazz-rock (Hot Rats) che ci aveva strabiliato un paio d'anni prima e per fortuna lontano anche dalle porcherie live con Wolman & Kaylan forse divertenti sul palco ma insopportabili su disco (Billy the Mountain) del periodo 70/71. Molto curata la parte grafica con le note originali ed ampio ed esaustivo libretto più la riproduzione del poster originale del film.

Conclusione: no commercial potential.

Piero Tarantola