Quanto è difficile riassumere Zappa!
By Enrico Sisti
Musica, rock & altro!, November 7, 2002
A quasi dieci anni dalla scomprasa del vulcanico Maestro stanno per uscire due antologie "guidate" del suo sterminato repertorio. Quali rischi?
Più degli originali, stupiscono le ristampe. Anche in qualche ben fornito negozio italiano, gli accuratissimi libretti/cd della Ryko dedicati al repertorio zappiano occupano uno spazio enorme. Ovviamente costano un occhio e salvo qualche matto non li compra nessuno. Se fossero stati messi in vendita a prezzi più umani di Zappa se ne saprebbe di più, anche a bassa quota, cioè dove i soldi non circolano e dove non circola neppure l'abitudine a curiosare tra i dischi degli sconosciuti. Alla diffusione del verbo di questo signore, che da solo ha rappresentato e probabilmente ancora rappresenta una delle più misteriose e affascinanti anomalie del rock di ogni tempo, non ha contribuito la storia, intristita dal denaro e dai bisogni di chi lei maneggia.
Finché è stato vivo, Zappa ha fatto un casino del diavolo. Da morto (Zappa se ne è andato il 4 dicembre del 1993) non si è riusciti a collocarlo. Come si è già detto su queste pagine, di Zappa non si riesce neppure a parlare, a meno di forzature, quando si analizza il fatturato del cosiddetto "mercato con l'aldilà".
E' fra i pochi "cari estinti" che non ha mai fatto audience e le sue rarità, per esempio quelle contenute nell'ultimo non antologico pubblicato, Mystery disc (1998), si sono limitate a far venire l'acquolina in bocca a chi l'acquolina l'ha sempre avuta. Così è stato, almeno finora (a parte naturalmente la riconoscenza imperitura degli affezionati estremi, le due statue erette al maestro, in Lituania nel '96e lo scorso agosto a Bad Doberan, in Germania, dove da tredici anni si tiene il Frank Zappa Festival).
Se qualcosa accadrà in futuro, se il nome di Zappa entrerà nel cuore di altri appassionati di musica, lo dovremo anche all'iniziativa della sua casa discografica, la Ryko, che quest'anno ha sciolto la riserva: "Si possono fare delle antologie anche di Zappa!". Nonostante tutto. Nonostante il monumentale "body of work'' spiazzasse persino il suo autore.
Qualche mese fa sono uscite Threesome vol. 1 e Threesome vol. 2. Come indica il titolo, ognuna di queste si è accollata la responsabilità di "spiegare" tre dischi del maestro: la prima "riassume" in quarantanove "pillole" Freak out!, Absolutely free e Were only in it for the money, la seconda "straccia" Waka/Jawaka, The Grand Wazoo e Hot rats in quindici movimenti ben più sostanziosi. Un bel rebus. Ma anche un bel coraggio. Alla Ryko si sono affrettati a spiegare che il loro obiettivo era di catturare nuovi adepti, a parte i collezionisti che possedendo tutto non possono non possedere anche le antologie, anche se prive di inediti. Speriamo ci siano riusciti.
E adesso stanno per arrivare altre due antologie, entrambe intitolate Zappa picks, ma stavolta non è stata la Ryko a deciderne il contenuto: una è stata infatti curata da John Fishman, batterista dei Phish e leader dei Pork Tornado; l'altra da Lary LaLonde, chitarrista dei Primus. Entrambi hanno scoperto Zappa da ragazzini e concordano sui dischi più significativi (per loro): Just another band from L.A., Apostrophe e Over-nite sensation. LaLonde sostiene di aver iniziato a suonare la chitarra dopo aver ascoltato Dumb all over ( da You are what you is, 1981). Mentre Fishman ha spiegato cosi la sua antologia: «Ho solo messo in ordine cronologico tutti i momenti della mia vita in cui la musica di Zappa è stata una vera e propria colonna sonora e il "drumming" di Tery Bozzio un punto di riferimento " indispensabile».