Frank Zappa for President! - Testi commentati
Michele Pizzi

Arcana Editrice, Milano
2011 June 29
ISBN 978-88-6231-134-2
512 pp, paperback, 19,5 x 12 cm
Italian


This very thick book (512 pp) was published by Arcana as volume 36 in paperback series TXT. Edition Arcana has published many books on Frank Zappa during the years. This one is at least seventh in a row!

Author Michele Pizzi kindly sent to afka.net some words on his new book.

Michele Pizzi:

Perché parlare di Frank Zappa? Quando ormai di lui si è detto tutto e il contrario di tutto, si sono analizzate nel dettaglio liriche, partiture, dichiarazioni pubbliche e divagazioni personali, alla ricerca di una chiave che consentisse di cogliere quella Continuità Concettuale ricercata dal Nostro in tutta la sua carriera. A quasi vent’anni dalla sua scomparsa, il musicista di Baltimora, eclettico quanto basta da non accontentarsi di essere riconosciuto come uno dei più talentuosi chitarristi della ormai più che cinquantennale storia del Rock, offre ancora la possibilità di scoprire nelle sue composizioni e nei suoi testi qualcosa di nuovo?

La sfida raccolta è stata quella di allontanarsi da una storia personale e musicale ormai rivoltata come un calzino (sporco), per cercare di allargare il campo e aprire delle “finestre” che consentissero di collegare il Suo discorso, il Suo percorso, musicale e autoriale, al più ampio contesto della storia e delle culture attraversate, indagate e – perchè no? – contaminate dalla Sua opera.

For President! presenta e commenta oltre 120 brani del repertorio zappiano, dagli esordi di Freak Out! all'epitaffio di Civilization Phaze III, mettendo in luce come il suo poliedrico genio si trovasse spesso un passo più avanti degli altri, utilizzando il passato come chiave per interpretare il presente e gettare un occhio su cosa il futuro avrebbe potuto portare.
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Why talk about Frank Zappa? When we told about him everything and its opposite, we analyzed in detail lyrics, musical scores, public statements and personal ramblings, looking for a key that would allow to capture that Conceptual Continuity sought by him throughout his entire career. Nearly two decades after his death, the musician from Baltimore, eclectic enough not to settle for being recognized as one of the most talented guitarists of the now-more-than-fifty-years-long Rock-history, still offers the possibility to discover in his compositions and his lyrics something new.

The challenge undertaken was to get away from a personal and musical history now turned inside out like a (dirty) sock, to try and widen the field and open "windows" that let us connect his speech, his -authorial and musical- path to the broader context of the history and cultures crossed through, investigated and - why not? - contaminated by his work.

For President! introduces and expounds more than 120 songs of the Zappa repertoire, from his Freak Out! debut to the Civilization Phaze III epitaph, highlighting how his multifaceted genius was often one step ahead of the others, using the past as the key to interpreting the present and keep an eye on what the future might bring.

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Michele Pizzi

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Contents
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Frank Zappa for President! - Testi e storie 1964-1993
Michele Pizzi
Extended Edition più canzoni e foto

Wannaboo
2015 July 1
ISBN 978-8898335312
585 pp, ebook
Italian


Compared to the first paper edition, this Extended Edition features new texts ('Montana' and 'Zombi Woof'), unpublished photographs, a precious complete index of the names mentioned and a special preface, specially written for this edition by Ferdinando Boero, alias Lonesome Cowboy Nando. The work will remain continuously and constantly updated, thanks to the automatic update function offered by the ebook. 

This 2nd extended edition was published only as an ebook (.epub or .mobi):
iTunes (iBook .epub): https://itun.es/it/GyaF8.l
Amazon (Kindle .mobi): http://www.amazon.it/dp/B010P7FLHY 

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Frank Zappa for President! - Testi e storie (1964-1993)
Michele Pizzi
Terca edizione ampliata

Michele Pizzi
2025 March 3
ISBN
460 pp, paperback and ebook
Italian


This 3rd edition will be availale both on paper and as a digital publication.

Michele Pizzi:

Sopravvivere alla leggenda: trent’anni dopo e oltre. Nello scrivere questo libro mi è spesso venuto in mente il vecchio slogan di una compagnia telefonica: Una telefonata ti allunga la vita. Ore e ore passate al telefono, a tormentare amici e parenti, per condividere un pensiero, uno stato d’animo, indagare su un passaggio più impervio di altri, lenire semplicemente l’ansia di trovarsi di fronte a una fatica di Sisifo, un labirinto kubrickiano in cui rischiare di trovarsi congelato per aver perso le tracce della propria preda.

Il rischio di trasformare la passione audiofila di una vita in un incubo in cui l’idolo diventa la vittima e il fan si muta in un maniaco, ansioso di chiudere i conti con questa storia a colpi di accetta. La sensazione di trovarsi costantemente di fronte a un plotone di esecuzione formato da una folta schiera di appassionati – l’agguerrita tribù zappiana – pronta a giustiziarti alla prima indecisione, al primo passo falso, alla prima affermazione minimamente controversa.

L’unica possibilità di uscire dall’impasse si è rivelata alfine l’adozione di una tecnica che nella pratica psicoterapeutica strategica prende il nome di congiura del silenzio: smetterla di parlarne, di sommergere di dubbi su particolari insignificanti chi di un baffuto chitarrista siculo-americano avrebbe voluto fare volentieri a meno. E farsi invece sommergere davvero, senza più opporre resistenza, dal mare magnum – anche un po’ putrido, diciamolo – della mastodontica opera zappiana.

Al di là della sua sterminata discografia – oltretutto nel tempo costantemente soggetta a modifiche, revisioni, riedizioni ampiamente rimaneggiate – accostarsi a Frank Zappa vuol dire fare i conti con una quantità impressionante di dati biografici, interviste, recensioni, interpretazioni, aneddoti – di prima mano o raccontati dai tanti personaggi che gli sono stati in qualche modo e momento a contatto – che vanno a costituire un puzzle di dimensioni gigantesche in cui ogni singolo pezzo sembra potersi incastrare a decine di altri.

In definitiva, perché parlare di Frank Zappa? Quando ormai di lui si è detto tutto e il contrario di tutto, si sono analizzate nel dettaglio liriche, partiture, dichiarazioni pubbliche e divagazioni personali alla ricerca di una chiave che consentisse di cogliere quella continuità concettuale ricercata dal Nostro in tutta la sua carriera. A oltre trent’anni dalla sua scomparsa, il musicista di Baltimora, eclettico quanto basta da non accontentarsi di essere riconosciuto come uno dei più talentuosi chitarristi della ormai più che sessantennale storia del rock, offre ancora la possibilità di scoprire nelle sue composizioni e nei suoi testi qualcosa di nuovo? La sfida raccolta è stata di allontanarsi da una storia personale e musicale ormai rivoltata come un calzino (sporco), per cercare di allargare il campo e aprire delle “finestre” che consentissero di collegare il Suo discorso, il Suo percorso musicale e autoriale, al più ampio contesto della storia e delle culture attraversate, indagate e – perché no? – contaminate dalla Sua opera. Culture, al plurale, perché sebbene il bersaglio principale di Zappa fosse la società americana, è indubbio che le sue frecce hanno colpito molti bersagli anche ben al di qua dell’Atlantico e fuori dai confini del piccolo-grande Paese preso per i fondelli e al contempo celebrato dai suoi testi. Ed è nella costruzione del percorso focalizzato sui suoi testi (la maggioranza, invero) più esplicitamente indirizzati a un’analisi critica della società, delle abitudini, delle maschere di un’umanità messa sotto la lente – a volte volutamente deformante –, che si scopre la coerenza interna di una carriera che è specchio di quasi trent’anni di evoluzione/involuzione del costume, della comunicazione, della modalità di rapporto interpersonale, della musica stessa. Zappa compie una parabola artistica e umana che lo porta a confrontarsi continuamente con i grandi temi della modernità: la comunicazione, la sessualità, le convenzioni sociali. La politica come costante “critica praticata”. La musica come veicolo di cambiamento.

La partecipazione come unica (o comunque più valida) forma di azione politica. Bene fa Neil Slaven a definirlo un moderno Don Chisciotte. La sua lotta monomaniaca ha molto dell’antieroe di Cervantes: velleitaria, a tratti adolescenziale nella sua – furbesca – ossessione erotica. Ma ciò che Zappa intravede dietro ai suoi mulini a vento è qualcosa di reale: l’intreccio perverso tra potere e cultura di massa, tra repressione e intrattenimento, tra falso progresso e pulsioni ancestrali.

Forse è più azzeccato allora scomodare un altro grande autore di metafore e vederlo come un grillo parlante. O ancora come un moderno giullare che ci mostra inascoltato gli scenari del suo futuro, diventato rapidamente il nostro attuale presente.

Chissà cosa avrebbe da raccontarci, oggi. Che veleni userebbe contro i nuovi monopoli dell’informazione. Cosa penserebbe delle nuove forme di controinformazione, di Internet, di Wikileaks, degli onnivori e onnipresenti algoritmi delle grandi corporation!

E quali suoi commenti possiamo immaginare sulle lotte femministe confluite nella rivendicazione di pari opportunità per le donne, obiettivo sacrosanto ma inglobato con piacere dalla logica del capitale, quasi incredulo di trovare nuova linfa in una gran massa di volenterosa manodopera a prezzo ridotto. La rivoluzione sessuale in quest’ultimo ventennio ha reso il sesso un’industria commerciale di primaria grandezza e un’attività da palestra. L’arroccamento dogmatico ha favorito la radicalizzazione e il fondamentalismo, riportando in vita lo spettro delle guerre di religione. Il fallimento delle ideologie ha permesso alla politica di coltivare l’incrocio sempre più esplicito e devastante con gli interessi economici, favorendo una virata a destra (uno “scivolamento”, direbbe Gaber) apparentemente interminabile.

Da buon grillo parlante, Zappa non ha probabilmente raccolto tutto il successo che avrebbe meritato. Ma, come il personaggio collodiano, il suo destino ha molto a che fare con il linguaggio scelto: soffocata nell’ossessione della provocazione a tutti i costi, la sua antimorale rischia spesso di confondersi con il predicozzo. La sua utopia libertaria è quindi destinata in partenza al fallimento. La farsa che inscena è una tragedia sotto mentite spoglie.

Non deve stupire che solo al termine della partita, quando la satira più trasparente si è combinata a una critica finalmente senza veli, sia stato riconosciuto e ricercato come opinion leader dai media. Forse un segno di raggiunta efficacia; sicuramente anche simbolo estremo del potere di assorbimento del Sistema.

Con tutti i limiti del caso, Zappa nella sua parabola è stato comunque spesso un passo più avanti degli altri, utilizzando il passato come chiave per interpretare il presente e gettare un occhio su cosa il futuro avrebbe potuto portare. La forza del suo discorso è pienamente percepibile anche dall’energia inesauribile con cui contamina costantemente forme musicali così diverse tra loro, fino a diventare genere esso stesso (la musica “zappiana”).

Per questo la sua opera sembra tuttora offrire l’opportunità di scoprire nuovi orizzonti interni (i suoi rapporti con il jazz più “colto”, l’osmosi costante con la musica elettronica d’avanguardia) e, grazie alla folta schiera di suoi epigoni, piuttosto che alla possibilità di estrarre nuove gemme sconosciute dagli inesauribili vaults di famiglia, prosegue imperterrita un percorso che va ben oltre l’orizzonte della sua scomparsa proiettando la sua ombra sardonica sui decenni futuri.

Questi i presupposti.
Una scommessa, certo. Ma andiamo a incominciare.
E speriamo che il plotone di esecuzione abbia caricato i propri fucili a salve.

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