Tutto quello che avreste voluto sapere su FRANK ZAPPA ma non avete mai osato chiedere. (2)
By Dario Salvatori
P.L AND EDDIE
Otto mesi fa i Mothers Mark Volman e Howard Kaylan se ne stavano soli e ignorati in un angolo di un soggiorno col muro di mattoni nudi squisitamente decorato dove i partecipanti di party come Terry Thomas stavano celebrando remersione del film di Zappa « 200 motels », la coppia naturalmente allegra sembrava appena-appena amareggiata. « E' il film di Frank e la musica di Frank e il party di Frank e i Mothers di Frank », si lamentava Kaylan in tono sarca stico. « Si », gli faceva eco Volman, mentre si appoggiava a un piano, Frank crede di averci messo nel suo film. Beh, avrà una sorpresa. Noi l'abbiamo messo nel nostro. Lui e Kaylan hanno saccheggiato i Mothers Aynsley Dunbar, Jim Pons e Don Preston, e li hanno usati per fare un LP senza Zappa intitolato « The Phlorescent Leech And Eddie » e hanno scritturato gli ex-Mothers per un loro gruppo indipendente.
E' stato probabilmente il più grande atto di voltafaccia di componenti di complessi nell'intera storia del rock: ma perché è successo? Perché si sono liberati dalla stretta di Frank e si sono portati via metà della sua ciurma mentre ne facevano ancora parte? Mark si rotola sul gomito sinistro e butta quasi giù gli occhiali dal tavolo mentre spiega. « Ogni notte si doveva salire sul palco e creare quello svenevole tipo d'immagine che avevano i Mothers. Ma quelli non eravamo veramente noi, era quello che Frank voleva che facessimo. Anche l'ultimo anno stavamo proprio morendo dì creare un nostro album, ma sapevamo che se lo avessimo fatto attraverso Frank, non ne sarebbe mai uscita una cosa seria ». Poi venne l'occasione di fuggire.
A un concerto a Londra un fan burlone, geloso del tatto che l'ossuto chitarrista ottenesse un po' troppa attenzione da parte della sua ragazza, si arrampicò sul palcoscenico e buttò Frank nella buca dell'orchestra sei metri più sotta. Zappa rimase in stato di shock per tre giorni ed ebbe una gamba ed una caviglia fratturate, poi fu costrettu ad abbandonare le attività musicali per altri cinque mesi. « Non ci andava di restare senza far niente e aspettare », dice Mark.
« Avevvamo sempre dettoche avremmo voluto Aynsley (uno del Mothers) alla batteria se avessimo fatto un album, e volevamo Don (un altro Mother) al piano e Pons (ancora un altro Mother) al basso. Quando Frank andò in quella buca, era arrivato il momento ».
Mark aggira diplomaticamente la domanda di come reagi Frank quando gli tolsero di sotto metà dei suoi Mothers: ma è ovvio che ci furono momenti di conflitto. Uno di questi momenti fu quando Howard e Mark si offrirono di portare Aynsley sulla strada. Frank controbatté con un'altra offerte ... e perse. Cosi Aynsley Dunbar uscì dal ventre deì Mothers e si accucciò coi Phlorescent Leech e Eddie.
ROCK D'EMOZIONE
L'LP che Mark e Howard hanno creato per conto loro (« The Phlorescent Leech end Eddie ») è una ribellione totale contro la marca de pazzia musicale di Frank. Non è pazzo. Non è buffo. Non è carico di immagini strane. E' rock d'emozione, rivolto alle ghiandole lacrimali e a un groppo in gola, un ritorno cremoso alle dolci armonie di gruppi come gli Association e, ci avete indovinato, i Turtles. « Voglio che la gente sappia che abblamo sentimenti », protesta Volman, «voglio che la gente sappia che non sono solo il grassone con gli occhiali, il tipo buffo. Queste canzoni sono tutte cose che abbiamo veramente sofferto. Sono un'estensione dell'amore.
WAKA ZAPPA
« The Phlorescent Leech end Eddie », alias Mark Volman e Howard Kaylan, si sono guadagnati la reputazione di bocche comiche dei Mothers, ma prima di quello hanno compromesso il bagaglio dei Turtles, per cui cantavano, scrivevano, e amministravano in genere. Adesso hanno un album loro e per me è come se i Turtles avessero scoperto un modo di rivivere; ci sono infatti delle buone cose. Volman e Kaylan non hanno perso nulla del loro tocco pop commerciale, e hanno creato un LP rock leggero ma consistente, con le solite voci impeccabili (alcune volte spettacolari) intatte e un po' dl canzoni canticchiabili e contagiose.
Quello che si differenzia qui è che i Turtles non usavano mal Il rock cosi vigorosamente come riescono a fare P.L. And Eddie, in canzoni come « Thoughts Have Turned » (con un'introduzione presa completamente da « Street Fighting Man » ), «Strange Gill», e specialmente « It Never Happened », che è superba. Naturalmente ci sono un sacco di canzoni pop melodiche. « The Phlorescent Leech And Eddie » è un disco eccezionalmente gradevole. Non diventerà un classico hip, e nemmeno diventeranno idoli dei teen-agers Kaylan e Volman, (sarebbe difficile trova una coppia peggio assortìta infatti. – Volman è come ampiamente illustrato sul retro della copertina, dalla parte rotonda, mentre Kaylan sembra Emmett Kally con una parrucca ingrigitaglisi per la paura).
IL FORMATO DI ZAPPA
Il formato di Zappa è cambiato due o tre volte da quando ha cominciato a fare dischi. Una volta era rock più dialogo improvvisato più teatro più una grande orchestra che suonava il libretto di Edgar Varèse. Poi si è trasformato in satira lirica e musicale, spostandosi avanti e indietro dal ridicolo (« The Duke of Prunes », « America Drinks », « Flower Punk ») a dichiarazioni serie (« What's The Ugliest Part Of Your Body? » e l'allusione alla modalità di Coltrane su « Ritual Dance Of The Young Pumpkin »). La musica di Zappa è stata un processo costante di addizione e sottrazione di stili musicali da alloraç e ogni volta almeno sei stili (apparentemente mai usati prima) vengono usati da qualsiasi gruppo lui conduca. Una delle fasi più interessanti è stato il gruppo rock di musica da camera su « Uncle Meat », la prima volta che all'interesse di Zappa per pezzi di Stravinsky alla 1920 per piccoli ensemble (per es. « Symphonies of Wind Instruments », « The Concertina », « The Soldier's Tale », « The Wind Octet ») fu concesso abbastanza spazio per esprimersi. I risultati furono buffi, intelligenti, ed eminentemente degni figurare, specialmente la « Louie Louie » che uscì fuori dall'organo dell'Albert Hall.
Non dimenticatevi che questo tipo di collage musicale non è solo una soluzione intellettuale per essere un rocker con interessi estramurali, a Zappa piacciono tutti questi formati comunque e probabilmente non dà retta a chi gli dice che non se ne può avere uno se c'è già l'altro.
Durante questi anni ci sono state due maggiori entità anti-Zappa, una entrava mentre l'altra rotolava fuori. Prima, le teste del 1967 e quelli che proprio non riuscivano a capire l'ironia delle allusioni. Non era fuga, non ci si poteva trippare sopra, e non fortificava uno stile di vita, infatti, girava intorno dispettosamente al vostro stile di vita, che era irritante, il che significava che faceva pensare, il che significava che costringeva alla circospezione che implicava l'analisi. E l'analisi era borghese o politica o qualcos'altro.
Ouindi buttiamolo via. La seconda ondata coincise con le prime avvisaglie di critica rock (che a loro volta, coincidevano con le prime avvisaglie di coscienza politica).
Dato che il '67 era passato da molto, sembrava che ci fosse bisogno di una nuova mitologia rock, per coprire la massa e separare concettualmente il rock dai blues, dai folk, dai jazz, da Tony Palmer, etc. E, siccome l'U.D.I. consisteva intrlnsecamente di ri-riedizioni di vecchi singoli di Eddie Cochran, fu subito chiaro che qualcuno come Zappa era contro – rivoluzionarmente – un elitista intelllgente, cinico, con un genere che adesso aveva le sue proprie radici e tradizioni e santo credo (« Quando ti imbatterai in una scena pesante con un pubblico recalcitrante, porta giù le tavole dal templo e suonagli i dieci comandamenti di Hit parade cominciando da « Summer Time Blues »). Non si può confondere Stravinsky con il rock hanno detto. Non se vuoi buona attenzione, fratello. Adesso forza ragazzi e ragazze. Certo che si può confondere Stravinsky con il rock. Si possono confondere anche Wagner, Machault, Homer, Spinoza, i fagioli in padella, i pali del telegrafo, e Keith Emerson. Il rock si può mischiare con tutto, tutto quello elle serve è che colui che mischia funzioni.
Sebbene non accada spesso, quando Frank Zappa tenta di purgarsi dalla sua normale quantità di acrità, bile e flemma, qualche volta viene fuori con un album che è in tutto e per tutto l'esperienza musicate che egli ha sempre affermato di poter produrre. A parte lo stupefacente lavoro che lui e i suoi musicisti hanno fatto su « Hot Rats », la produzione musicale di Zappa è stata troppo malnutrita per sostenere le sue escursioni nel jazz con i Mothers of Invention non sono mai state nient'altro che pallide imitazioni di Miles Davis e Ornette Coleman, con l'aggiunta di effetti alla Edgar Varèse e la maggior parte delle sue composizioni « serie » contenevano il vasto apporto della musica moderna. L'originalità non è mai stata il punto forte di Zappa.
« Waka/Jawaka - Hot Rats », anche se è poco più di una estensione ritardata a lungo dell'album originale « Hot Rats », è uno degli sforzi più gradevoli, meno ipertesi di Zappa, e anche se manca della forza, dell'energia basata sul rock del suo predecessore, contiene un po' del miglior materiale fornito da Zappa in anni.
« Waka/Jawaka» potrebbe anche essere un rammendo alla rete di Zappa dopo il suo esecrabile lavoro su « 200 Motels », che deve essere uno del maggiori tentativi di tutti i tempi da parte di un musicista e compositore di screditarsi. I musicisti portati in studio per « Waka/Jawaka » non sono le personalità che aggraziavano « Hot Rats ». Captain Beefheart e Sugarcane Harris se ne sono andati, rimpiazzati da facce più nuove che comprendono Tony Duran alla slide guitar, Sal Marquez alle trombe, e Don Preston al Moog e al piano. Ne risulta un gruppo preciso e disciplinato.
IL GUARDIANO DEL WAZOO
Ed ora una completa storia del nuovi Mothers Of Invention/Hot Rats/Gran Wazoo concessavi dalla cortesia di Frank Zappa ... « Dai primi giorni del Mothers Of Invention mi sono interessato a riunire una specie di orchestra elettrica, capace di esibirsi con la stessa intensità di livelli di suono normalmente associati ad altre forme di musica pop ... ». Cosi scrive Frank, la madre originale, in un dossier accuratamente preparato, presentato alla media in modo tipicamente Zappiano. Qualsiasi cosa abbia causato a Zappa la fatale caduta al Rainbow Theatre di Londra, non è riuscita ad intaccare quella mente arguta, o a diminuire l'intelligenza di un musicista, sempre alla ricerca di stimolo e soddisfazione. Le persone creative si costruiscono naturalmente li loro proprio ambiente, quando le loro idee e decisioni si rivolgono all'ambiente in cui vivono e lavorano. Quando una forza incontrollabile gli piomba addosso, in questo caso la brutalità anonima di un attacco fisico, le attitudini e le aspirazioni possono crollare come li corpo offeso. Quando Frank Zappa riprese conoscenza nella polverosa buca dell'orchestra a Finsbury Park, si vide davanti mesi di dolore considerevole e la fine della sua carriera.
Ricordando l'incidente, in cui fu spinto dal palcoscenico e cadde per dieci metri, ha detto « Mi sono svegliato nella buca dell'orchestra. Non so nemmeno come ho fatto. Si – c'è stato molto dolore ». Per un po' sembrava che Zappa non sarebbe stato in grado di ricominciare a suonare la chitarra, né continuare l'estenuante lavoro di riunire gruppi e portarli in tournée. Dovette restare in ospedale per mesi e dovette camminare con le stampelle. Ma appena i dottori gli gli hanno dato li via, Frank è stato capace di progettare il suo più grande concerto dal vivo fino ad ora, il concerto dal vivo con i venti del Grand Wazoo: dice il manuale: « Il Grand Wazoo rappresenta li primo tentativo in vasta scala di montare una tale mostruosità e di spostaria sul serio attraverso due continenti per fare concerti ».
PREGATE PER IL SILENZIO DEL GRAND WAZOO
Un avvertimento. Non suonate questo disco senza aver prima letto « La leggenda di Cletus Awreetus-Awrightus e il Grand Wazoo » che troverete dentro la copertina. Senza la conoscenza di un simile « interno » gran parte dell'album suona come una colonna sonora in cerca di un film, ed ecco perché, suppongo, parecchi critici sono rimasti sconcertati dal Wazoo di Zappa, quando ha debuttato all'Oval di Londra la scorsa estate. La storia in breve è che il vecchio amico Uncle Meat crea uno stato immaginario governato dall'imperatore Funky (Cletus etc.) che combatte con Mediocrates Pedestrium. Cletus deve combattere con le Domande non musicali che gli vengono indirizzate attraverso un megafono elefantesco (The Grand Wazoo) e vengono ingoiate dalle Velina indifferenziata. Yeeech.
Guerra con Mediocrates, il cui esercito di cantanti maschili consiste di alcuni « che stanno in mezzo alla strada, si allentano le cravatte e inarcano un sopracciglio » altri « con vecchi vestiti Levi che piangono, e suonano l'armonica » e altri ancora « che non sanno cantare per niente ma ballano bene e fanno movimenti bollenti con i fili del microfono », per non parlare delle femmine che « oscillano in modo studiato e diventano sexy a comando », più una moltitudine che sono « cosi sensibili che diventano invisibili ». Mediocrates è, quindi, tutto quello che è ordinario, tutto quello che è il mondo dello spettacolo. Cletus è fantastico, originale, bello musicalmente diverso.
« Grand Wazoo » è la continuazione naturale del piccolo gruppo « Waka/Jawaka ». Non importa quanto sia brillante la storia di copertina, Zappa sa ancora dirigere la sua musica: e sembra in evoluzione: ma vorrei che suonasse per ridere ancora una volta ... « Harry sei una bestia ... Madge, non ce l'ho fatta ... lo ... l'ho lasciato andare ».
INCONTRIAMO IL GRAN VISIR
Tutti sappiamo che la necessità è la madre dell'invenzione.
Io ho sempre sostenuto che Pat Pending ne è il padre, finché ho scoperto che il vero padre è una madre: Frank Zappa. Quanto Zappa riesca ad essere inventivo è stato sperimentato da un pubblico fidato di due continenti mentre la sua immagine a parole veniva disegnata. Quanto Zappa riesca ad essere imprevedibile vi sarà chiaro se vi dico che il primo artefice dei Mothers è diventato normale. Non capite male: i suoi capelli sono lunghi come prima, spettinati come prima, i suoi baffi sono diabolicamente curvi come prima, e il sedere come prima, i suoi pensieri sono sempre oltraggiosi, e il suo disdegno per la convenzione sempre intenso.
Allora in che cosa, vi chiederete voi, Frank Zappa è cambiato? Beh è la sua musica. Il sound di una grande e rispettabile band jazzistica si è improvvisamente adagiato. Cercate di immaginarvi « 200 Motels » infestati da « Hot Rats » che dondolano. Il risultato è duplice le due etichette discografiche di cui Zappa è proprietario: la Bizarre e la Straight! Il veicolo degli ultimi esperimenti sonori di Zappa riflette un'evoluzione che abbraccia tutti e due gli estremi: dai Bizzarre Mothers of Invention all'attuale creatività « Straight », « The Grand Wazoo ». E' ovvio che li nome non vi dica niente del make-up o della filosofia del nuovo gruppo, e quella era la intenzione di Frank. E' un tipico «Zappelation » fatto in parte di normali con prefabbricate. Per ragioni conosciute i solo a lui, Frank ha deciso di chiamare il suo nuovo ensemble The Grand Wazoo. Per ragioni ugualmente misteriose, ha rivelato sul Wazoo quanto segue: « Sin dai primi giorni di vita dei Mothers of Invention, dal 1964, più o meno, mi sono interessato al riunire una specie di orchestra elettrica, capace di esibirsi in intricate composizioni con gli stessi livelli di intensità del suono normalmente associati ad altre forme di musica Pop ».
Nessuno canta. Nessuno balla. Suonano solo musica. Potrebbe essere un'anatema per i suol fanatici sostenitori rock. Potrebbe anche trasformare le sue groupie in novizie. Ma per chi è orientato verso il jazz, segna un certo senso di ordine. Per fare un cambiamento diminuiscono la musica. E ci sono molti rispettati e ben pagati membri della comunità jazz Local 44 tra i Wazooniani. Tra le trombe: Malcom McNabb e Sal Marquez, nella sezione dei tromboni; Kenny Shroyer, Glen Ferris, Bruce Fowler, nei fiati, Jay Migliori, Charles Owens, Ray Reed, Mike Atschul, Dave Parlato è al Basso elettrico, e Jim Gordon è alla batteria ugualmente elettrica. Per la maggior parte, sono seri e presi dalla cosa e Zappa è li primo ad ammetterlo: « Pochissimi membri del Wazoo fanno sfoggio della normale abilità di un musicista pop di funzionare efficientemente mentre è costretto in frange, piume e festoni. La presentazione del concerto sarà informale, ragionevolmente razionale e non-teatrale. « Quelli del pubblico che vogliono la fila di sedie davanti per poter scrutare il potenziale animastrabieismo – smorfiosità del gruppo, per vedere se ci sono davvero dentro (italiche di Zappa), potranno restare delusi vedendo la pupilla del Wazoo pesantemente orientata verso la pagina stampata e la bacchetta del direttore ».
IL DEBUTTO
Il Grand Wazoo ha fatto il suo debutto il 10 settembre all'intimo Hollywood Bowl. Erano in programma con Tim Buckley e i Doors. La folla era arrivata sperando di sentire lo Scià dello schock e le sue ingegnose madri suonare una marea di rock familiare. Alcuni di loro si misero a ridere quando il Wazoo cominciò. Buon vecchio Zappa. Da un momento all'altro comincerà a saltare e dirà « Ah-uno-ah- edue-e-ah-tre ... ». Niente da fare. Tutto quello che Zappa ha fatto è stato dirigere! E tutto quello che i suoi 18 uomini e le sue due ragazze hanno fatto è stato ubbidire! Si sono seduti e hanno letto e hanno cercato di seguire il « bastoncino bianco con il manico bianco ».
La prima stagione è storia. A quanto dice il manager di Zappa, Herb Cohen, « Artisticamente è stato un successo. I ragazzi in Europa si sono seduti e hanno ascoltato attentamente. Finanziariamente, beh, abbiamo pure fallito, quindi chiamerei anche quello un successo ».
I prossimi progetti di Zappa? Richiamano un ritorno al ventre, dieci nuovi Mothers of Invention, « un repertorio completamente differente » con una tournée di concerti già definita in questo paese e in Canada. Ma Frank intende seriamente riwazzonegglare la prossima estate. E dovrebbe farlo. Zappa ha provato di saper maneggiare grandi formazioni. Non è uno straniero in paradiso.
Ha fatto felici i ragazzi del gruppo, e diciamolo pure, i collaboratori di un grande gruppo sono i critici più severi di qualsiasi leader.
DELIRIO DIONISIACO
Frank Zappa ha avuto un approccio con la musica tutto suo, che via via lo ha allontanato dalla normale musica che può usare un compositore moderno, quella « seria », altamente teatrale, perforante, quella musica da sonnambuli, creata esclusivamente per i recitals delle piccole città di provincia. Il fatto di allontanarsi da ciò lo ha portato al rock and roll stage, dato che questi erano gli unici posti dove si suonava musica moderna. Zappa ha tratto ispirazione da tutti i generi di musica, da ogni continente, senza far mal caso al parere dei critici, degli spettatori e dei suoi musicisti stessi.
In questi anni la sua musica alternativamente, faceva infuriare o affascinava quelli che la sperimentavano. Frank Zappa è riconosciuto comne un innovatore da tutta una generazione di musicisti rock, anche se continua ad essere criticato e duramente condannato come un tipo strano e un musicista discordante.
La sua musica è composta da parti uguali, sia come qualità tecnica che come resa di atmosfera. Certe volte il tipo di armonia che scaturisce oscura tutta l'abilità tecnica del gruppo, sebbene ciò nasconda alcuni degli esperimenti più interessanti di Zappa.
Solo Frank Zappa era in grado di concepire un nuovo arrangiamento del « Rito della primavera » per un gruppo elettronico senza smarrire la idea principale dell'opera; oppure usare « Le canzoni della giovinezza » di Stockhausen e riuscire à concentrarlo in quattro minuti di dialogo musicale; o ancora sul pop-freak di Los Angeles visto alla maniera di Rodney [Bingenheimer].
E' riuscito a cogliere dalla musica classica l'essenza del messaggio, estraendo quello che era più importante. Il suo atteggiamento verso qualsiasi genere di musica è sempre il medesimo. Una volta era sconventnte ridere durante un eone rto di musica classica, a m no che ciò non fosse previsto dalla stessa partitura. Dopo l'avvento di Zappa non più. L'atmosfera musicale può trasformarsi in un selvaggio cinismo o in una sorta di perversa arguzia, sempre prendendo in giro le falsità hippy con una vendetta violenta con la quale spazza via tutto, bruciando la moralità e li comportamento convenzionale quando essi sono ipocriti.
ZARK STORY (« MOTHER URBAN »)
Ed ora un breve riassunto dei cinque anni di esperimenti musicali e di evoluzione dei Mothers: 1965 fu fondato un complesso di nome The Mothers. 1966 incisero un disco, che fece scoppiare una rivoluzione musicale. « Le madri » inventarono la musica underground. Essi inventarono anche l'album-rock apribile e il concetto, che un album rock doveva essere una composizione musicale globale. Con le loro scoperte ed i loro esperimenti a diversi livelli di stili musicali essi spianarono la strada a dozzine di altri complessi (Beatles e Stones compresi).
I Mothers crearono una nuova linea direttrice per le loro esibizioni. Con l'espressione di pura musicalità, presentazione teatrale, concetto formale e di una mera assurdità, questo « schifoso » complesso dimostrò all'industria musicale, che era effettivamente possibile fare della musica elettrica una vera arte, portandola alla massima espressione. I Mothers erano il primo grande complesso « elettrico ». Essi introdussero l'uso di strumenti a fiato amplificati e modificati elettronicamente ... tutto, dal « piccolo » al « basson ». Essi erano i primi ad introdurre il pedale wha wha per la chitarra, i corni e gli strumenti a tastiera elettrici.
I Mothers riuscirono addirittura ad inventare dei ritmi di tempo assolutamente nuovi e a creare delle tonalità cosi bizzarramente armoniche, senza la minima forzatura, che qualcuno era giunto a credere, che stessero suonando con un tempo di quattro quarti ed un « teenage beat » da sottofondo. Con l'adozione di alcuni procedimenti, che normalmente vengono attribuiti alla musica « seria » contemporanea (tecniche inconsuete alla batteria, musica elettronica, l'uso di toni in blocchi, in fasci, a strati), i Mothers riuscirono ad attirare l'attenzione di molti giovani sulle opere di alcuni compositori contemporanei. (Strawinsky, Sacre du Printemp, Varese, Ionisation, Cage, Moondog, Parker, Coltrane ... per citarne solo alcuni ... ).
1968 Ruben Sano levò la sua gigantesca mano guantata di bianco, fece con le dita «snat!» e all'improvviso nacque il « rock neo-oleoso ».
Poi comparve un single di Ruben boss, intitolato « Deseri », tratto dal suo disco (vi ricordate di « Cruisin With Ruben and The Jets »?), che venne trasmessa da molte stazioni radio insieme ad altre 39 canzoni, fino a quando i programmatori non scopersero, che Ruben and The Jets era in realtà lo pseudonimo del Mothers ... Dall' aprile all'agosto del 1967, il New Yorker Garrick Theatre era completamente sommerso da ciliege marce, verdura ammuffita, spruzzi di panna acida e da ranocchie di plastica decomposte ... tutta la capacità espressiva degli americani ... tutto organizzato in modo molto carino; ciò che oggi probabilmente si chiamerebbe un « Love Rock Long-Hair Tribal Music ». I Mothers lo definirono « Pigs and Repugnant: Absolutely Free » (un extrabroadway musical). (Il testo introduttivo al programma suonava pressapoco cosi). « Why clhho olloll i cynollo illonho yilo ohon llol yllo WHAT ollollu yillo ohou Ilol yillo PIGS».
Fin qui « his masters voice », ed a pensarci bene anche piuttosto moderata ... Dovrà passare ancora del tempo, soprattutto finché non sarà comparso tutto il materiale dei Mothers, affinché si possa valutare cosa sia veramente successo, cosa sia stato inventato, modificato e su cosa abbia influito. Già il solo ascoltare attentamente, osservare e studiare « Freak Out » – senza pensare dove e quando ciò è avvenuto – è sufficiente per toglierti il fiato: una perfetta cronaca di attualità, « che precorre di lunga il suo tempo » ed è assolutamente irrepetibile ... tutto, era eccezionale, dal cover per la vendita (propaganda a voce nel sottofondo) fino al modo in cui (e con quali persone) fu registrato, senza parlare del contenuto musicale e del testo (sociologico, critico-sociale, provocativo, ironico, intelligente, pieno di humor, etc.) e della risonanza che ha avuto. « Teatro musicale in pieno ». UNA MERAVIGLIOSA OPERA D'ARTE GLOBALE.
In più il nostro alchimista Zappa vi ha aggiunto anche qualche sorpresa, ovvero una « vasta documentazione storica » (9 dischi) della sua opera e del suo lavoro con i Mothers, una serie di nastri, « non pubblicati », dal 1962 ad oggi, con prove, esperimenti, registrazioni live, colloqui (rapporto linguaggio-musica), « curiosa » e composizioni inedite, tutto correlato da documentazioni in fascicoli, il tutto suddiviso in tre fascicoli, a loro volta suddivisi in tre dischi ...
DR ZURKON'S SECRET LAB IN MAPPY VALLEY sta sulla soglia della porta che apre la sua stanza di lavoro, nella cantina della sua abitazione ... il luogo dove è più probabile che si incontri Frank Zappa, il quale vi lavora fino a notte tarda. Sta li, il coreografo di tempo e toni, sente e taglia i suoi nastri, scrive ... sta lì, con i suoi occhi rapidi e lucenti come un raggio laser, progetta nuovi punti di attacco nella coscienza corrotta del suo mondo circostante. Molti dicono, che Frank lavora troppo. Egli è di tutt'altra opinione: egli si « diverte », per cui è una ragione di vita, e questo non gli dà la sensazione di « lavorare », ma tutt'al più di « creare ».
Frank ha molto da dare e dà continuamente. Ma chi dà qualcosa a lui? Esiste qualcuno che possa dargli qualcosa? Questo forse lo sanno solo sua moglie Gail, i suoi figli e pochi amici. La sua vita privata è tenuta molto lontana dalla sua vita « ufficiale », alla quale egli è costretto, e questo è anche un bene. Nessuno sa esattamente cosa vi sia in realtà ... che non vuol dire, che Frank non è aperto, al contrario: egli è un attento dialogatore con un'infinita pazienza ed energia. Umano. Ma non gli sfugge niente! Fa continuamente da specchio: ad ognuno il proprio errore.
Uno dei suoi migliori collaboratori ed amici è Cal Schenkel, « l'ufficiale Mothers Of Invention Grafik Ingenieur ». Accanto a Frank Zappa, il virtuoso «amalgamatore », Calvin Schenkel è, come artista flessibile e puramente visuale, proprio quell'elemento, che fa dei due un mirabile esempio di « collaborazione creativa ».
Quasi tutte le copertine dei dischi, libri, inserzioni, etc. sono stati concepiti e disegnati da Cal, altrettanto la sequenza di disegni animati nel primo film di Zappa 200 Motels ... un cartone animato che fa sbiancare tutti i vari Disneys ed altri (proprio come la nuda tela bianca). Diverso è il rapporto con altri artisti, con i quali Frank ha avuto a che fare. Persone, per le quali Frank ha fatto delle riproduzioni, sostenendole con mezzi propri, lo ringraziano spesso con ingratitudine (e con affermazioni piuttosto brutte, quando vengono intervistati dai giornalisti). Larry Fisher, Captain Beefheart, Kaylan, Volman e interminabili ex musicisti Mothers ne fanno parte. Spesso si tratta solo di malintesi, ma ciò che è stampato una volta, poi fa il giro ... ed è questo ciò che a Frank fa male. Nessuna meraviglia che egli si chiude sempre più in sé stesso, e non ha più voglia di sacrificare tempo e idee per altre opere.
E: chi tu, che stai leggendo (continua pure a leggere): se il lettore della stampa rock avesse meno interesse per i vari pettegolezzi, questi avrebbe anche meno probabilità di esservi nominato ... hm.
Zappa: « la gente reagisce al mio modo di vivere in maniera molto strana ». (Fotografie) "istantanee": dal 1968, oltre alle tournée, anche qualche apparizione in TV (soprattutto in Europa), la più significativa di esse è il documentario (di un'ora) della VPRO olandese 1970. A quanto pare la lotta contro censure assurde è servita a qualcosa!
INESTRICABILMENTE LEGATA al nome di Zappa c'è l'immagine del manipolatore mefistofelico, dell'uomo che Fa Fare Cose Alla Gente, del tizio che ha Ascoltato Tutto Quello Che Fa La Gente.
« E' successo che io avevo lasciato da parte una sessione di tre ore solo per registrare gente che parlava. Gran parte della roba dell'album è stata fatta in una sessione, c'era Eric Clapton con la sua donna, e nello stesso studio è stata fatta la roba di Motorhead su "Lumpy Gravy''. Avevamo semplicemente inviato della gente per parlare. C'era Motorhead, c'era Jimmy Carl Black e c'era Bunk Gardener e io facevo il tecnico in cabina. Gary Kellgren, il tecnico, decise che voleva dire qualcosa, e suggerì quello». Raccontami, ho detto timidamente, qualche storia scabrosa delle prime esibizioni dal vivo dei Mothers che sono diventate apparentemente piccoli classici dell'oltraggio rock and roll. Frank tira fuori la sua migliore grinta volpina e inarca le sopracciglia in modo Grouciano. Un suggerimento della famosa giraffa della panna montata rievoca qualche ricordo. Abbiamo lavorato per una lunga stagione in un teatro di New York con 300 posti e adoperavamo varie bambole e burattini – io li chiamo supporti visivi –. Una notte Dick Barberil nostro tecnico, uscì fuori nel mezzo di un numero con uno spruzzatore per crema da barba – li conosci, quelli piccoli che stanno esattamente in una mano? – andò davanti al microfono e fece « SNORK! » e si buttò tutta la crema addosso. Nel secondo tempo fece esattamente la stessa cosa con un uovo ». E la giraffa? « La giraffa ce la diede una ragazza a New York. Ray Collins, che a quel tempo era il cantante dei Mothers, massaggiava la giraffa tra le gambe con un guanto che sembrava una ranocchia e la coda faceva » (Zappa mima un'erezione) « e spruzzava panna montata su tutto il palcoscenico! » Perché i Mothers sono usciti da quella fase? « Beh, abbiamo cominciato a suonare per pubblici più grandi, e dovevamo lavorare in posti più grandi. Su alcuni palcoscenici una persona sembra piccola come una nocciolina, e un burattino proprio scompare ».
DURANTE TUTTO il finale assortito di « 200 Motels » si possono appena sentire i toni a campana di Howard Kaylan che alludono a Zappa che « salta su e giù come un mulo » riferiti al suo modo di dirigere i musicisti. « Beh, prima saltavo su e giù – cosa che naturalmente non posso fare adesso – perché è un po' difficile dirigere mentre suoni la chitarra. In genere quando saltavo per aria, il ritmo con cui atterravo era il tempo d'inizio della canzone seguente. Questo » (le cinque dita completamente aperte) « significa tempo di cinque-quarti. Questo » (pugno chiuso con il dito medio agitato violentemente verso il cielo) « chiama un tempo forte dei fiati. Questo » (pugno a ruota con l'indice in basso) « che noi chiamiamo mucinare la merda, significa che il batterista deve usare tutto lo strumento. Questo » (braccio in fuori poi tirato dietro e alzato) « significa un tempo sostenuto che diventa crescendo. Va bene? »
Francis Vincent Zappa è un compositore americano. Ha 33 anni e ha una moglie e due bambini. Fuma sigarette Winston e beve un sacco di caffé. Cura molto la musica che scrive e vuole che sia il meglio possibile. E' un uomo onesto e mi piace. Wazoo!
« E' così fottutamente bello essere vivi, signore e signori ». Frank Zappa, agosto 1971.
Dario Salvatori