Frank Zappa "The best band you never heard in your life"

By Piero Tarantola

Buscadero, June 1991


FRANK ZAPPA
«The best band you never heard in your life»
Barking Pumpkin CD

I fortunati che hanno potuto ascoltare Zappa nella sua ultima tournee (Broadway the hard way) possono convenire eon il sottoscritto che la band di 11 elementi ascoltata in quelle occasioni era senza dubbio una delle migliori mai proposte dallo zio Frank. Questo doppio CD raccoglie registrazioni live risalenti a quel periodo (1988) che si vanno ad aggiungere a quelle gia pubblicate nel CD «Broadway the hard way» uscito nel 1989.

Il repertorio proposto in quel tour era quanto mai vario spaziando da vecchio materiale riarrangiato per l'occasione ad inediti a cover. In questo doppio CD troviamo un po' di tutto: Zappa rielabora vecchie cose come «Who needs the peace corps?» o «Mr. Green Genes» e ripropone classici del suo repertorio live come «The torture never stops» o «Cosmik Debris».

Cosa insolita per Zappa, sul disco compaiono numerose cover: la prima che incontriamo e una irriverente versione reggae di «Ring of fire» di Johnny Cash per proseguire eon una brevissima e stravolta «I left my heart in San Francisco». Sul secondo dischetto ci imbattiamo in due geniali riproposizioni di «Purple Haze» e «The sunshine of your love». Questi due classici assumono un sapore particolare, rivisitati secondo l'originale ottica zappiana e soprattutto eon il particolare sound della big band. Due frammenti, poi, uno televisivo (Bonanza) ed uno cinematografico (Il padrino parte seconda) continuano questa rilettura della musica «contemporanea» (tra virgolette) men tre l'album si conclude eon il super classico dei Led Zeppelin «Starway to heaven».

Il gioco non finisce qui: Zappa si diverte a citare Glenn Miller mentre espone il tema di «The torture ... part one» e Strauss (si, quello dei valzer) nel bel mezzo delle complicate architetture sonore di «Eric Dolphy memorial barbecue», mentre colpisce il particolare trattamento riservato al «Bolero» di Ravel.

Particolarmente esilaranti alcuni testi, ascoltate per esempio «The lonesome cowboy Burt (Swaggart version)» o «More trouble every day (Swaggart version)» in cui viene preso di mira il famoso predicatore televisivo Jimmy Swaggart ai tempi coinvolto in uno scandalo sessuale. I testi purtroppo non sono riportati nel Cd e questo e un peccato perche in alcuni casi lo slang di Zappa e difficilmente comprensibile. La sua posizione riguardo a questi predicatori religiosi (fenomeno molto diffuso negli USA) e comunque ampiamente riportata nel la sua biografia scritta eon Peter Occhiogrosso e pubblicata nella sua traduzione italiana lo scorso anno, lettura consigliata a tutti gli zappiani e a chi vuole divertirsi.

Non e certo tutto qui: fulminanti assoli di chitarra, deliziosi impasti sonori, eccellenti prestazioni vocali, geniali arrangiamenti fanno di Zappa uno dei piu abili manipolatori di note dei nostri giorni.

Lo Zappa attuale (pardon, 1988) propone quindi un cocktail musicale dai sapori piu diversi ma eon l'inconfondibile marchio che lo ha sempre contraddistinto. L'ironia e la voglia di suonare sono bene amalgamate eon passaggi musieali «seri» eon evidenti agganei alla musiea eontemporanea e al jazz. Zappa dirige l'orchestra con piglio sieuro, i musieisti sono affiatatissimi e pressoche perfetti, nulla e lasciato al caso o all' improvvisazione. Frank ancora una volta, senza rinnegare la continuitå del suo stile e le sue influenze musieali, sa colpire chi ascolta con una sola arma: l'intelligenza.

Piero Tarantola