Per penetrare ne lo kranio de messer Zappa

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Get Ready, #4, 1972


Quando un musicista arriva ai cancelli estremi del suonc,quando a forza le fauci sono aperte e non restano che schemi vuoti e macchie giallastre (la kritika, signori!), allora è il regno delle nebbie. Salamandre giganti e penne arrotolate. Contorsioni del cervello: che faro? Siamo fottuti la nostra mente non percepieoe, non segue (è sbadata e fuorviata?) si morde la coda. Diventa asettica e si mimetizza, un ramo secco che non risponde più dei propri principi ariatotelici.

Categorie, raccolte smisurate di dati, archivi cerebrali: il fuoco brucia ogni cosa. Gli aguzzini con le decalcomanie in mano si impitriscono, ansimano, scompaiono, sovrastati da questo orgasmo alla rovescia che fa ruotare ogni cosa (undergrund, no, si, ah, touché, blues, jazz, ke ankora?, bla bla, folk, folc, colf, cough). Tossire amaro lungo le pieghe nitide di un 33. Ho sul giradisld gente di questa fatta; Robort Wyatt, Bruco Palmer, John Cale, i bravi scolari che ti rompono le palle la domenica mattina e per dimostrarti la bontà di un deodorante mentale ti sciabolano assurde pennellate "dentro", ti scavano itinerari assurdi, mappe geografiche sui lembi del konkupisoibile. ADESSO C'E' ZAPPA. Ahimè, l'optimum: il burattinaio malefico. Quello che ti squassa e ti fa violenze, quello che non butta via nemmeno una briciola della materia grigia a disposizione, un atomo, un frammento. Terribile. E allora? Telefonare alla casa disk-ografica-segretaria dolciastra- diskografia zappiana - ma cazzo come si chiama quel disco - Si - Pronto??? O ascoltare? Supplizio: e vivere, partecipare. La danza del primo giorno di primavera.

"I SUONI AL DISOTTO DEI 40 HERTZ NON SONO PERCEPIBILI ALL'ORECCHIO UMANO." Scritto in qualche libro di fisica. " I SUONI AL DISOPRA DELLA SFERA ZAPPIANA NON SONO CONCEPIBILI ALLA MENTE UMANA" scritto nella mia testa.

Regola lasciati morire. Non castrarti. L'etichetta e una bomba a mano. Puo scoppiare mentre l'adoperi. Hai parlato tutta la sera di jazz, ti sei letto le dolci assurdità di musica JJJazzzz. Ti sei quasi convinto che in fondo, si, quello che c'è di buono è jazz, e il resto barbarie, non-civiltà, che Zappa anohe lui, in fondo, bravo figliolo, ma si, quasi quasi .... ascoltare per credere. AAAh. Grido atroce che si fa stallatite in gola. Non e jazz: non puo essere. No, Charlie Parker non starnazzava cosi, e poi i campanelli e quelle entrate balorde e poi la serietà, va bene il free ma è un'altra cosa, lì non ci capisco niente però è molto-molto culturale, e poi in fondo tutto si può ricondurre alla matrioe coltraniana, nell'assenteismo quasi mitico del jazz californiano degli anni 50; l'ascità del biancore jazzofilo, l'equipamaizone spasimante del coloured ricondotto alla dimensionalità occidentale bla bla bla il gés, uh? bla bla ...........''''

REGOLA 2a: lascia perdere. Anche se sai tutto di Varése, anche se sei un bravo intellettuale musicale, che storce il naso per tutto ciò che è "basso", non è detto che Zappa faccia per te. Magari ti manda in estasi il bimbo e "a te ti irrita", pur col rispetto dovuto al tuo Schoenberg a memoria, vecchio prostituto. Non ha l'intricata "pazzia" che ti piace: non ha l'anarchia a gettone che ti va. Ti solletica, perbacco, e non sa tenere le distanze. Gli altri si impalano a qualche chilometro da te (carini ....) e lui invece, lì accanto, a tirarti il collo. Che maniere! E poi ...... un giochetto, in fondo, buffonate.

Certo, un minestrone: sì, si, quel giro l'ho già sentito, ehilà, ma è Stra-Stra-Strawinsky, e quell'altro alla fiera e l'altro ancora per Tv e un pizzico di musica concreta (ladro di esperimenti .... ) e ancora.

Ma è scontato! Non è così che si fa la musica. In effetti. Ma Zappa è più di una musica. E' un avvenimento nella tua testa. E' il caos a brandelli. L'anarchia dei mendicanti agli angoli del cervello.

Quello che non ti saresti aspettato: e per questo sei nervoso. Deflagrazione: il messaggio quotidiane che non ci voleva. Peccato! Proprio ora che credevi di averlo incastrato, limitato, costretto, inquadrato. Ahime! Ma in fonde e musica per magazzini: la vendite, poi .........................................

REGOLA 3a: Non cercare Zappa in fondo a te stesso. Non lo troveresti.

Non c'é niente di lui nei tuoi visoeri solo geroglifici e calcinacci ghirigori e bave di scrittura, etruschi a cavallo e i suoi baffi a lampadina. Thomas Edison in calore. Non cercare il giro conosciuto, non anticipargli la mossa: Zappa vuol farti soffrire. Ti regala i rifiuti e gli scampoli fuori moda, le bucce di banana della tua ''serietà culturale": perché non li vuoi? Tu, piccolo uomo occidentale: reso schiavo dai tuoi padroni cerebrali. E adesso, sottomesso a un lunatico musicista. Vergigna! 4/4, 3/4, sul più lento veloce dixie, un pizzico di suono metallico, l'arte informale di un clavicembalo sbocconcellato, il Mini Moog che sbava, ancora ancora vermi per il cervello, la copertina che comincia a liquefarsi, ma che cos'é, un viaggio allucinogeno a più dimensioni, adesso si quieta, sale, e poi fa cosi .... no, non fa nulla, si perde, ai uccide, si cala nel vuoto, si vanifion. Sale sulla sedia e ti butta giù: ti stringe il nodo alla cravatta sino a strozzarti. Nevrosi: ti fa stare male. E tu che insegni questa entità, prendi il violino e l'archetto ti sega le mani, togli le corde al pianoforte e lui suona lo stesso, le trombe assurde, l'avanguardia a bracetto con la pubblicità di sia Tv. Sei vinto: Zappa ti ha forato in lungo e in largo. Ha mescolato le carte della tua educazione all'ascolto, ocme un folletto sadico: non è più il prestigiatore che cava piccioni dal cilindro, ma sono i piccioni a titar fuori cilindri dalla bocca del prestigiatore. E' l'ottica rovesciata di un altro mondo, l'organismo rivoltato: la pallottola che arriva prima dello sparo, la tela che contorna la cornice, il bambino che partorisce l'uomo. Il diavolo per le strade incarrozzate della tua testa. Non è questa la musica dei tuoi anni verdi: male, malissimo. Solfeggio. Un due. Un due. Ma ci sono gli spartiti?

Certo che ci sono. Ma non vuol dire niente. Non c'é Rossini e il parruccoe di Bach, non c'é la kultura tanto necessaria e coa i crini rispettottesamente arricciati, la serietà dello sbadiglio. Crollata la civiltà della noia: a pezzi la difficoltà a tutti i costi.

Non si capisce niente = stupendo ì avanguardia. Magnifico = intricato = cultura. Gés o giàs? Così giungiamo a un divenire artistico caratterizzato dalla palingenesi cough cough, Membo Kid che prende a sberle l'Arcangelo Gabiele. Dobbiamo restare seri. Perchè? Zappa parla in prima persona e se ne fotte assai degli altri e del loro bagaglio di cose. La serietà è compresa nel bagaglio: e l'ironia è trasparente, febbricitante, ossessiva, dura. La musica è librata in aria, illegittima nessuno la vuole, resta lì. Un bazaar, un ventaglio dispiegato mosso da onde incomprensibili merletti e cavatappi, fichidindia e computers, caramelle e carneinscatols, la spilla da balia e la sua foto su"IT". Un magazzino di oscenità, questo è il vero: ma chi lo capisce? Cerchiamo i casini e le luci rosse dall'altro capo del mondo e non ci accorgiamo che il nostro vicino fa orge tutti i giorni.

Ma sa mascherarle: perchè te lo dice. Niente seni nudi, donne gonfiate dal sesso e di cipria; niente rivolte blasfeme per le strade a zig zag di Los Angeles. Niente: basta penetrare qui. Qui c'é il deterrente, il tritolo, la rivoltella che brucia in mano: ma è nascosta dalla torta in faccia, dalla risata maiuscola. Il sistema è avvertito, e tu con lui: e proprio per questo ohe ti rifiuti di capire la verità. Non può essere.

Eppure c'e il caos futuro. Il gabbiano che diventa re e lo straccione che tira fuori penne e piume: i cavalieri che si ammucchiano e diventano canne d'organo per sollazzare lo sovrano, e le tute di lavoro che sono vesti di seta per Madame Doré. Tutto vero-assurdo-odioso-reale-enigmatico non telegenico. Irritante: perchè non fa cineserie, non sta lì alla porta con un piede dentro e tu che storci il naso. No: e poi, Zappa ti dà ragione. Non ti dice che sei azzerato. Non ti scopre il fumo nella mente. Vuole che ci arrivi tu. 'Ti ridà le 4 note 4 che conosci e poi ti mescola le carte. Fate il vostro gioco, Signori. Carte truccate, la semplicità che diventa paranoia. Troppo semplice, vero? GGrrrrrrr.

Un rebus che ti toglie il sonno e ti blocca la lingua, i centri motori e le vie respiratorie. Dlin Dlin, quel passaggio che ti martella. Hai mai provato a chiedere spiegazioni al tuo Medico? Possibile che ti sia sbagliato? Il tuo arco con le frecce spuntate è diventato un boomerang. Non innervosirti. Stai ancora leggendo?

REGOLA 4a

non fidarti di Zappa. E' sporco, ha i baffi di sghimbescie sembra Eta Beta in menopausa e ama divertirsi alle tue spalle. Mette su le vesti logore quando ha diamanti a profusione. Gioca a soldatini ma ha dinamite sufficien te per mandarti al demonio con tutta la famiglia. Stai attento.

Ti offre il sorriso e tu credi di acchiapparlo: sarà un brutto viaggio. Scarta quell'esserei è un surrogato di se stesso. Rifiutalo nei suoi ripensamenti e nelle sue "meditazioni". Non ci crede nemmeno lui. Butta via la faccia più convincente e più povera.

Cercalo dove non vorresti, con le formiche che lo calpestano, cowboys in automobile, i grattacieli di naftalina e le mongolfiere atterrate sul suo oranio. A mangiare caviale bevendo Coca Cola in equilibrio su un filo teso, come un vecchio pagliaccio che ti ha fatto male già cento voltet se lo tocchi ti fulminerà. Mettiti gli occhiali, uomo: e apri gli occhi, la testa, il cervello. Tutto quello che puoi. Vai all'inferno e restaci: in aereo, scortato dai démoni a razzo, passando dalla porta principale, agrappato alle antenne di quel balordo.

Canticchiando il suo primo hit che ti viene in mente.
Buon viaggio .............................