Frank Zappa "Baby Snakes"

By Stefano Lummi

Classix, November 2004


FRANK ZAPPA 'BABY SNAKES'
(Eagle/Edel)

Lisergico manifesto freak.

Approcciare l'universo zappiano in modo corretto è una sfida improba per ogni recensore, richiederebbe ad ogni scribacchino una laurea in musicologia, ma forse non basterebbe nemmeno ciò per indagare l'uomo al cui cospetto si è inchinato anche l'austero mondo della musica colla. Un compositore geniale, ma prima di tutto una mente lucidissima, che ancora oggi continua a pagare lo scotto (ahinoi) di musicista inclassificabile, troppo avanti per il popolo rock quanto assoluta anomalia per gli inquadrati esecutori da conservatorio. Resta una discografia sterminata, archivi di valore inestimabile, ed una nutrita videografia, owiamente trasversale. Il sottotitolo del video qui preso in esame recita testualmente: "Un film su gente che la cose che non sono normali".

Mai premessa fu più felice, soprattutto per il valore semantico della stessa, perché se lolle e demenziale è l'atteggiamento dei comprimari del baffuto Frank, allrettanto anormale è il talento che anima questi musicisti (la formazione è la stessa del capolavoro 'Sheik Yerbouti'), stranamente a proprio agio nel duplice ruolo di esecutori ed attori (su tutti il camaleontico Adrian Belew).

Già, attori, perché 'Baby Snakes' è prima di tutto un film, assemblato con estratti dai concerti tenuti al Palladium di New York nell'Autunno del 1977. Una pellicola delirante al cui successo (limitato al circuito underground) contribuì non poco l'operato di Bruce Bicktord, autore di spettacolari animazioni di argilla. La band è quella di fine 70 con Terry Bozzio, Belew ed il fido Roy Estrada, più Peter Wolf (il leader della J. Geils Band [1]) nelle vesti di special guest; L'originale versione VHS durava un'ora e mezzo, questa sfiora le tre ore, arricchita da un menù esilarante che per l'ennesima volta si prende bellamente gioco degli organi di censura statunitensi. Impedibile, come la musica di questo foniere.

STOP FRAME: Le prove del concerto, con un Zappa tagliente che stigmatizza gli errori dei suoi musicisti paragonandoli ai Mott The Hoople di Ian Hunter.

CONTENUTI EXTRA: Un set up audio, con possibilità di scelta fra il formato 5.1 Dolby Digitai e il 2.0 Dolby Stereo. Ciccando sulla sezione 'More Stuff' è possibile accedere a due clip promozionali del film più un trailer dello stesso, ma anche alla visione di un estratto dai concerti tenuti con le Mothers al Roxy nel Dicembre 1973 ('Roxy Trailer).

(Stefano Lummi)


1. Stefano Lummi is wrong here. Peter Wolf in Zappa's band is an Austrian musician, born in 1952. Peter Wolf in J. Geils Band is an American musician born in 1946.