Pop History Vol. 11 Frank Zappa and the Mothers Of Invention

By Enzo Caffarelli

Ciao 2001, 3 December 1972


POP HISTORY
VOL. 11° FRANK ZAPPA & MOTHERS OF INVENTION
VOL. 12° BOOKER T.&M.G.'s
VOL. 13° GRATEFUL DEAD
VOL. 14° MEDICINE HEAD
VOL. 15° LOVIN' SPOONFUL
(5 coppie di due LP . Polydor)

La nuova cinquina della Pop history della Phonogram, certamente la conclusiva per il mercato italiano, presenta le raccolte di Frank Zappa, Booker T. Jones, Grateful Dead, Medicine Head e Lovin' Spoonful. La stessa collana ha assunto proporzioni ben più vistose in alcuni paesi dove la Polydor ricopre una maggiore fetta di mercato, specie in Germania, ma non è stata pubblicata negli Stati Uniti né in Inghilterra.

La prima notazione che balza agli occhi per i nuovi volumi, che si vanno ad affiancare ai primi dieci di cui ho parlato alcune settimane or sono (Cream, Hendrix, James Brown, Who, Clapton, Baker, Taste, Mayall, Bruce e Mountain), è costituita dalla scelta dei titoli, profondamente condizionata stavolta dall'appartenenza solo parziale alla distribuzione della Polydor degli artisti. Ne segue che le collezioni ricoprono nella maggior parte dei casi piccoli archi di tempo: cosi per i Grateful Dead e per Zappa, sicuramente le due antologie più notevoli della nuova cinquina. Ma proprio per questo esse assumono un carattere documentativa più specifico ed interessante per ogni collezionista che si rispetti.

La Pop History di Frank Zappa con i Mothers of Invention abbraccia il periodo di incisioni per la Verve, cioè gli albums antecedenti alla nascita dell'etichetta Bizarre. Dell'originale formazione forse non tutti sanno che fecero parte, oltre ai nomi tradizionali di Ray Collins, Jimmy Carl Black, Roy Estrada, Ian Underwood, alcuni musicisti come Jim Fielder, poi Blood Sweat & Tears, Billy Mundi poi Rhinoceros, Henry Vestine poi Canned Heat e James William Guercio, poi produttore di BS&T e Chicago.

I brani, venti complessivamente, sono dunque tratti dai primi tre LP. « Freak out », pubblicato negli Stati Uniti nell'estate 1966, riesce come uno dei dischi più rivoluzionari della storia, perché si presentava per la prima volta come discorso musicale unitario, e non già collage di pezzi indipendenti, e perché attraverso la satira umana, socio-politica ed artistica in senso stretto dell'aggressiva e bizzarra coreografia e dei testi provocanti, Zappa proponeva una continua demistificazione di ogni concetto prestabilito. « Freak out » uscì doppio negli States, e singolo nella versione italiana, sfoltito in ogni caso proprio delle sue porzioni meno convincenti.

Il secondo album è « Absolutely free », che recava il medesimo nome dello show che i Mothers replicarono per cinque mesi consecutivi, al teatro del Greenwich Village di New York. E il terzo è « We're only in it for the money », la celebre parodia del beatlesiano « Sgt. Pepper ». Preciso comunque che per la Verve sono usciti altri dischi, come la lunga suite di « Lumpy gravy », la satira piccante dei successi americani degli anni Cinquanta di « Cruising with ruben and the jets », e alcune antologie, come « The ... of the Mothers ».

Per chi ha conosciuto Zappa soltanto da « Hot rats » in poi, in questo doppio album c'è tutto il succo del suo primo periodo, con i classici « Help I'm a rock », « Motherly love », « Brown shoes don't make it », « You didn't try to call me », « Hungry freaks daddy », « Uncle Bernie's farm », « Absolutely free », « Invocation & ritual dance of the young pumpkin », « America drinks and go home ».

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