Frank Zappa in esclusiva il nuovo LP

By Manuel Insolera

Ciao 2001, September 16, 1973


« Over-Nite Sensation », il nuovo L.P. di Zappa. Ne diamo in anteprima il contenuto al lettori di  « Ciao 2001 ». La formazione e' quella che abbiamo potuto ascoltare in Italia con l'aggiunta di Sal Marquez alla tromba. Anche se non ha la vasta apertura sonora dei capolavori Zappiani, questo album, ad un attento e ripetuto ascolto, rivela sfumature e particolari degni del genio che vi sta dietro.

Siamo riusciti a procurarci in anteprima il nuovo L.P. di Frank Zappa con le sue nuove Mothers of Invention. « Over-Nite Sensation ».

In pratica, la formazione è la stessa che abbiamo potuto ascoltare in Italia, con in più I'aggiunta di Sal Marquez alla tromba; gli altri musicisti, quindi, sono Tom Fowler al basso, Bruce Fowler al trombone, Ralph Humphrey alla batteria, Jean-Luc Ponty al violino, George Duke al piano elettrico, Ian Underwood al fiati e sintetizzatore Arp, Ruth Underwood alle percussioni e naturalmente Zappa alla chitarra elettrica.

La musica di questo album non ha la vasta apertura sonora dei precedenti « Waka/Jawaka » e « Grand Wazoo », e i brani sono più corti e tutti in maggior parte cantati. Eppure, la musica è ugualmente quella del nuovo corso zappiano, l'impesto sconvolgente che tutti noi abbiamo avuto modo di ascoltare a Bologna e Roma. Infatti, l'esecuzione del vivo di alcuni brani presenti in questo L.P. ci ha fatto capire come Zappa utilizzi su scena la breve traccia dei brani incisi su disco per riprogrammatla a guisa di computer in una versione più totale e più vasta del vivo.

Il ritorno delle satiriche parti cantate dei testi ai limiti dell'assurdo e della causticita potrebbe significare che scopo dell'attuale periodo zappiano potrebbe essere l'unificazione in una unica sintesi sonora dei due periodi precedenti: il primo dadaismo o teatro dell'assurdo, in cui Frank si serviva di mezzi musicali relativamente semplici e scarnificati; e il più attuale periodo dell'espiosione sonora, che involve nelle sue geniali spire tutte le forme di cui attualmente si serve Zappa: jazz d'avanguardia, musical, cabaret, elettronica, elementi di country & western.

Il primo brano dell'album si intitola « Camarillo brillo »: l'andamento è tipicamente country, sebbene riprocessato dalla turbolenta musica zappiana, con sfumature ironicamente cabarettistiche e tutto l'andamento degli strumenti, con il trombone e il violino in evidenza, dall'incedere marcatamente beffardo; segue « I'm the slime » che si apre con un contorto assolo di chitarra wah-wah, mentre il break iniziale ricorda da vicino le linee della gloriosa « Willie the Pimp »: la voce di Zappa è cavernosa e insinuante, spesso sottolineata da volutamente irritanti coretti femminili alla Broadway, mentre il brano si concluda con un trascinante assolo zappiano; il brano seguente, « Dirty love » ha una struttura di fondo più marcatamente rockistica: favoloso il lacerante duetto che si instaura improvvisamente tra la contorta chitarra di Zappa e lo stridente violino di Ponty; chiude la facciata « Fifty-fifty », cantata da un certo Rick Lancelotti, nella quale il tono jazzistico riprende quota: un lungo, estenuante assolo di un grande Ponty al violino baritono, sulla grande tradizione di « King Kong », caratterizza il brano, mentre l'atmosfera si irrobustisce con gli scintillanti interventi alle tastiere di Underwood e Duke.

La seconda facciata si apre con « Zomby woof », in cui alle scomposte grida zappiane si intersecano allucinanti partiture di sax, chitarra, violino; segue la relativamente modesta « Dinah moe humm », ricca di cori, sostenuta da una incalzantissima sezione percussionistica alla Sly Stone, mentre la voce di Zappa dà inizio ad un lungo monologo surreale; sulla stessa linea dialogante, con in più una pregnante atmosfera da commedia hollywoodiana, si colloca l'ultimo brano, « Montana », caratterizzato da un ennesimo fulminante assolo zappiano alla chitarra wah-wah.

Ci sarebbe ancora molto da parlare su questo disco, e infatti ci torneremo presto in sede appropriata: questa voleva essere soltanto una prima presentazione di questo disco sconcertante, che soltanto dopo essere stato ascoltato per lo meno tre volte svela in pieno tutta la formidabile ricchezza di sfumature e di particolari di cui è pregno.

Errata corrige: il genio non è folle. Facciamo ammenda delle precedenti interpretazioni della sua figura in chiave di senno perduto. Zappa non è pazzo: è un computer.

Il suo genio si scompone attraverso centinaia di schede perforate, ed evidentemente nei meandri del suo cervello il ticchettare meccanico dei macchinari elettrici è in perpetua attività: l'attuale musica zappiana rasenta la perfezione nelle sue evoluzioni e nelle sue sfumature più recondite, e non una sola nota viene improvvisata, ma tutto è stato già programmato in anticipo da una ferrea volontà, da un genio scivoloso e contorto, elettrico.

Nell'odierna fase di preoccupante deterioramento del pop. dove tutti o quasi sono degli abili e brillanti imitatori, tu, Francis Vincent, continui ad essere un creatore. Tu. Francis Vincent, sei come lucifero incarnato.

E noi vogliamo ringraziarti, Frank: ti ringraziamo perché esisti.

Manuel Insolera