Frank Zappa "Sleep Dirt"

By Massimo Bassoli

Popster, March 1979


«Sleep Dirt»
Discreet DSK 2292

«L'unica cosa che una casa discografica sa fare è quella di fotterti. Nient'altro». Appunto. In questo periodo non ci sono migliori citazioni riguardanti Frank Zappa. Pochissimo tempo fa su queste colonne ci siamo occupati dell'ultimo disco di Zappa «Studio Tan» ed ora a distanza di due mesi eccone un altro: «Sleep Dirt». Sono i prezzi che si pagano quando si è in causa con la propria casa discografica. Ad ogni modo pare che questo sia l'ultimo atto dell'annosa controversia Zappa/Warner Bros. Fonti ufficiali lo hanno dato firmatario di un favoloso (sic!) contratto Columbia (CBS) che partirà con un album ai primi di marzo (sic! sic!). Ma sarà una nuova era. E pare arriveranno anche i famosi cofanetti, la storia della musica Zappa/Mothers in dodici album. Aspettiamo.

«Sleep dirt» come il precedente non sarà di certo tra gli album preferiti dallo stesso artista di cui portano la firma. Ha tutte le caratteristiche della compilazione per termini contrattuali perché lo è. Nessuna nota di copertina, neanche la firma dei brani, nessun credito, nessuna citazione, nulla. Una grafica che si rifà volutamente ed intelligentemente a «Studio Tan» per ricordare indelebilmente l'assoluta connessione tra i due album. Un'etichetta, Discreet, oramai all'ultimo atto. Ma in fondo Zappa può ritenersi soddisfatto, da questo genere di beghe legali si può uscire molto peggio; contando decine di antologie e compilazioni di disturbo da parte della vecchia casa discografica.

La mancanza assoluta di connessione tra le parti è la caratteristica primaria di questo album. Non potrebbe essere diversamente, data la sua natura. Non esiste una produzione, i brani vanno presi in quanto tali, perle preziose di un mosaico fatti di scarti che probabilmente non continueremo più ad ascoltare. Sette brani, sette formazioni diverse, ipoteticamente collegabili tra «Grand Wazoo» e «Zoot Allures»! Due documenti storici:

«Regyptian Strut» che altro non è se non la prima versione del secondo movimento di Grand Wazoo e «Sleep dirt» una lezione di chitarra acustica suonata da Zappa come fosse un normale Gibson. Ancora lui.