Frank Zappa qua, Frank Zappa la

By Maria Laura G. Giulietti

Ciao 2001, July 22, 1979


In questi ultimi tempi il nome di Frank Zappa ha avuto una lucidata nuova di zecca e si è riproposto con vorace fermezza.

Zappa e il nuovo disco, le beghe appianate, vecchi nastri tornati a galla, Zappa e i suoi mille pensieri, Zappa e il jazz, il rock, la grande orchestra, la nuova etichetta, il gruppo in cantina a provare, Zappa e le esplosioni della testa. Zappa di qua, Zappa di là.

Per questo, saputo di una sua sosta svizzera silenziosissima, ho pensato bene di non andarlo a trovare. [1] Cosa altro diavolo potevo arrivare a sapere? Magari che voleva montare uno spettacolo a Broadway? Ero a Milano e, naturalmente, pioveva. Vengono a prendermi con una macchina e in breve lasciamo l'Italia e la frontiera. Entriamo nella Svizzera tutta uguale e tutta verde e passo le ore a pensare cosa chiedergli. Rido pensando che un supershow a Broadway sarebbe davvero la carta vincente per stupirmi per l'ennesima volta. Appena lo saluto e mi accomodo nell'albergo gli racconto delle mie supposizioni. Zappa sgrana gli occhi, alliscia i capelli e pensieroso mi dice:

« Il possimo anno metterò in scena un lavoro a Broadway. E' una cosa che è ancora su carta, ma che senz'altro porterò a termine ... ».

Dio mio, penso, possibile?

« Beh, è sempre stata una cosa che mi faceva venire l'appetito. L'unica cosa che mi teneva a freno era la mole enorme di lavoro al quale ero sottoposto, ma ora ho deciso: il prossimo passo è Broadway. Naturalmente ci vuole molta cura, molte attenzioni, ma sono disposto a lavorare sodo per realizzare un'impresa del genere e vedrai che presto saprai qualcosa di più ».

« Ma ti rendi conto che fai un mucchio di cose e che ogni giorno c'è una novità sul tuo conto? ».

« E' vero. Non so fare altro che lavorare. Il mio lavoro mi diverte, non potrei farne a meno. I miei amici dicono che sono un pazzo e probabilmente hanno ragione. Sono instancabile, dormo solo poche ore al giorno, bevo e mi stravolgo, fumo come un dannato e ho una energia enorme. Non dipende da me, sono nato così e così funziono. Ricordo una volta che ho preso una vacanza di quindici giorni, al mare, isolato, senza un accidente da fare ... volevo suicidarmi e mia moglie mi ha permesso di tornare a Los Angeles. Poi sono partito per una tournée di novanta giorni. Mi sentivo grande... ».

« Il tuo studio di registrazione è pieno di nastri di concerti e di sessions realizzate tra amici. E' tutto materiale valido, pubblicabile? ».

« Oh, sì, la gran parte. Solitamente registro tutti i concerti possibili, mi piace ascoltare le cose che realizziamo dal vivo, sono tutte incredibilmente eccitanti e mostrano chiaramente come funzioniamo in gruppo e quali pezzi hanno una veste migliore da suonare in pubblico. Investo tutti i miei soldi in queste registrazioni, nei macchinari, nelle rifiniture delle parti tecniche, credo che sia il sistema migliore di spendere il denaro, non mi interessano abiti nuovi e macchine sportive... ».

« I musicisti che suonano con te dicono che sei una specie di tiranno ».

« Diavolo, ci sono due categorie di musicisti: quella che li vede preparati, in gamba e con molta energia e quella che serve loro per alzare le quotazioni del nome. Pensano: suono con Zappa per un po' di tempo, mi faccio dei soldi, preparo una band e vado a cento all'ora con una mia attività solista. Non sanno che è difficilissimo resistere in questo fottuto mondo discografico e che sono molti di più i nomi che crollano miseramente che quelli che riescono a sfondare. I musicisti della seconda categoria credono che bisogna essere fortunati e non bravi ».

« Come presenti loro il nuovo materiale da imparare a suonare? ».

« Posso dire che la gran parte è tutta scritta e non devono far altro che leggerla e suonarla e poi suonarla di nuovo. Una volta che sanno di che cosa si tratta allora ci lavoriamo assieme e possono anche arrivare idee esterne, pomunque la cosa che più preferisco è scrivere la mia musica. Spesso non puoi fidarti di chi è intorno e così come vuoi spiegare una canzone a questa gente? Non puoi canticchiare il motivo, spesso è abbastanza complicato ella stesura da rendere impossibile questa operazione, cosi gli dai un foglio di carta dove tutto è molto chiaro.

E' particolarmente difficile trovare buoni musicisti e spesso un buon musicista può anche diventare un cattivo musicista. Io credo che ci voglia disciplina. Lo strumento deve essere amato, studiato a fondo e così come tu pretendi tutto da lui, lui pretende tutto da te.

Tutto sommato oggi è abbastanza facile fare musica, ti infili dietro ad una moda e cominci a correre. E' per questo che qualche volta io mi diverto e metto nei miei brani questo o quel riferimento. solo che le mie cose sono tutte fatte con una precisione e tecnica incredibili. Qualche volta ho delle discussioni con i miei musicisti a proposito di una sequenza di lavori molto duri, non so, parecchio tempo in sala, una serie fottuta e lunghissima di concerti in giro per il mondo. Beh, io dico loro: fate quello che credete, ma sappiate che la musica è il vostro mestiere. Qualcuno di loro non lo sa ».

« E tu, tu dai tutto alla musica, non dai anche troppo? ».

« No, io ho la pressione alta, devo muovermi. Cosi mettete, mi sul palco del Palladium, a New York, il più bel posto del mondo per fare concerti, e lasciatemi lì per quanto tempo volete voi ... io non mi pongo limiti ... suono! ».


1. This interview probably took place on April 1 or 2. Zappa had the last European tour concert in Zurich on April 1, 1979. On March 31, he was in Munich, Germany.