Zappa

By Daniele Ghisoni

Il Mucchio Selvaggio, January 1980


Di Zappa in Italia sono note le bizzarrie e le stravaganze, il suo continuo oltraggio verso le moderne istituzioni, i suoi concerti pieni di pazzie, sempre imprevedibili e provocatori.

Ma ci si rende conto della reale importanza di un artista come Zappa nello sviluppo di tutta la musica di questi ultimi 15 anni?

Innanzitutto Zappa ha sempre riversato nella sua musica l'incredibile bagaglio culturale e musicale di cui era fornito: musica classica e jazz, rock, R & B, Stravinsky, la musica sperimentale di Varese, l'ironia di quel genio che è stato Spike Jones (a quando un articolo su di lui?).

Zappa è un artista sempre nuovo in quanto non ha mai voluto pagare nessun prezzo per il successo, non ha mai voluto adattare i propri gusti a quelli del pubblico. Ancor ggi la sua originale carica provocatoria è sempre viva: i suoi testi bizzarri, la sua feroce satira verso l'attuale sistema, il suo sperimentalismo musicale non mancano mai in freschezza ed originalità.

Zappa è un artista estremamente prolifico, la sua discografia è immensa, come numerosi sono gli album incisi e mai venuti alla luce per vari motivi: penso sia inutile dilungarsi su tutto questo; mi interessa soprattutto approfondire il discorso sullo Zappa di questi ultimi mesi: in poco meno di un anno sono stati pubblicati ben cinque albums, ma Zappa riconosce solo «Sheik Yerbouti» e «Joe's Garage», incisi e distribuiti dalla propria casa discografica, la Zappa Ree.

Gli altri tre e cioè «Studio Tan,, «Sleep Dirt e «Orchestral Favorites» sono stati pubblicati contro la sua volontà dalla sua ex label, la Discreet: si tratta di materiale inciso parecchi anni fa e che Zappa avrebbe voluto pubblicare in una confezione di 10 albums, ma per motivi legali e contrattuali questo progetto non è mai andato in porto.

Si tratta comunque di materiale interessantissimo come la musica orchestrale e sperimentale contenuta in «Orchestral» o l'oltraggiosa suite «Geggery Peccary» contenuta in «Studio Tan». Malgrado le ire di Zappa, famoso per le sue liti con case discografiche, produttorie distributori, io spero che tutto questo incredibile e prezioso materiale veda la luce!

Passiamo a «Sheik Yerboutl»; si tratta di un album doppio registrato quasi interamente dal vivo, con materiale inedito (ci vuole un bel coraggio!!!), in parte all'Odeon Hammersmith di Londra ed in parte alla Deuchland Halle di Berlino. L'album. si ascolta d'un fiato: con le follie vocali e strumentali di Zappa e dello stuolo di ottimi musicisti che lo accompagnano: l'ottimo vocalist Adrian Belew, il tastierista Peter Wolf, il batterista Terry Bozzio, tutti elementi che lo seguono con una bravura ed un tempismo eccellenti. Nell'album è condenzato tutto Zappa: ascoltate «Flakes», indovinata parodia di Bob Dylan; «l'm so cute» un pezzo degno del miglior punk Rock; o lo stupendo blues strumentale «Rat Tomago»; l'ossessivo ritmo di «Yo' Mama» con i lancinanti intrecci tra la guitar di Zappa ed il Synth; per finire ad un altro esaltante strumentale «The Sheik Yerbuoti Tango» con la base ritmica che a ritmo di tango accompagna le follie di sapore orientale della guitar di Z.

Un album incredibile perfetto sotto ogni punto di vista, incisione, confezione con i testi (impietositi) inseriti.

Di qualche mese è l'uscita di «Joe's Garage», l'ultima fatica del nostro, mentre è già uscito un doppio volume Il e lii di cui parleremo prossimamente.

Si tratta di un album concept che narra la storia, divisa in otto scene, di un gruppo di ragazzi che si riuniscono la sera nel garage di Joe per suonare le proprie canzoni. È anche la storia di come il governo cerca di combattere la musica ed i concerti (causa principale di un certo comportamento di massa) perché rappresentano un notevole spreco di energia!

Al di sopra di tutta la storia incombe con la sua voce rauca e metallica il «Central Scrutinizer», simbolo di quanto il sistema tecnologico moderno abbia snaturato e fatto degenerare la nostra vita quotidiana, portandoci verso un mondo senza futuro. Compito principale del Centrai Scrutinizer è quello di osservarci e di controllare tutte quelle criminali violazioni che ognuno di noi compie quotidianamente guidato da quell'orribile forza chiamata musica. Dice Zappa nelle note introduttive: «L'argomento centrale della storia può sembrare assurdo e sciocco, ma, amico, prova a vivere in uno di quei paesi dove la musica è limitata o, come in Iran, è fuori legge!»

Che dire di un album del genere! È assolutamente da ascoltare in quanto in esso si trova tutto il meglio che il genio di Zappa può darci: trascinanti rock come «Joe's Garage» e «Toad-O-Line»; o «Crew Slut» un lungo blues con atmosfere psichedeliche; od il reggae di «Lucille has messed my mind up».

Nuovi ed ottimi musicisti lo accompagnano: Denny Walley, gtrs; Tommy Mars, keys; Arthur Barrow, bass ed Lke Willis e Dale Bozzio, vocals.

L'album non è certo di facile presa: Zappa continua imperterrito la sua strada di innovazione, di sperimentalismo, della più assoluta acomercialità.

Il suo spirito provocatorio e distaccatorio è sempre vivo nella sua bizzarria.

Un genio al quale bisogna accostarsi senz'altro, ma con le dovute cautele e con una certa preparazione!!!

«Gente c'è qui Bobby Brown/dicono che sono il ragazzo più intelligente della città I la mia macchina è veloce, il mio sorriso smagliante I dico a tutte le ragazze che se vogliono possono baciarmi/Oh Dio, io rappresento il sogno Americano/non penso di essere troppo estremista I ma ora puzzo di vaselina/sono un ragazzo od una ragazza... non so/Oh Dio sono proprio fantastico, sono uno spastico sensuale/il mio nome è Bobby Brown ... (libera traduzione da Bobby Brown/Zappa 1979)

Daniele Ghisoni