Frank Zappa - Tinsel Town Rebellion

By Maurizio Petitti

Il Mucchio Selvaggio, July 1981


Titolo: Tinsel Town Rebellion
Etichetta: Barking Pumpin Records PW 2-37336
Genere: Zappa doppio dal vivo

Sembra proprio che il caro, vecchio Giovan Battista Vico avesse ragione. Com'era? ... Ah, si ... «Corsi e ricorsi storici» ...

Prima un doppio dal vivo, anche se riveduto e corretto, («Sheik Yerbouti»), poi una trilogia («Joe's Garage-Acts I, II And III») ... ed il ciclo (o corso) si concludeva.

Poi un altro doppio dal vivo, sempre riveduto e corretto, («Tinsel Town Rebellion»), ed ancora un'altra trilogia («Shut Up 'n Play Yer Guitar», «Shut Up 'n Play Yer Guitar Some More» e «Return Of The Son Of Shut Up 'n Play Yer Guitar») ...

Il prossimo anno (o tra due) avremo ancora un doppio dal vivo ed una nuova trilogia ... E tra tre o quattro anni ...

Francamente speriamo di no. Se non altro per il fatto che cinque dischi l'anno sono decisamente troppi, almeno ai prezzi attuali. Ed anche perché se la prima trilogia ci aveva affascinato, non so come reagiremo alla seconda (tre LP per sola chitarra, si dice). E un altro doppio dal vivo ...

Torniamo, comunque, a questo «Tinsel Town Rebellion», uscito da un paio di mesi e già al centro di roventi polemiche tra i seguaci del geniale Francis Vincent ed i suoi detrattori. Ennesimo capolavoro e/o ennesima barba ...

Tanto per restare nell'ambito di citazioni, potremmo sintetizzare il nostro parere con la celebre frase (ricordate? ...) «In medium stat virtus». 0vvero, molto codardamente, non ce la sentiamo ancora di esprimere un nostro parere definitivo, magari per cadere poi in un'ennesima contraddizione futura. Lasciamo trascorrere ancora qualche tempo, e poi potremo effettivamente pronunciarci.

Per ora diciamo che il disco non ci ha soddisfatto completamente, che lo troviamo un poco ripetitivo. Ma questa sensazione di già ascoltato è forse perdonabile (giustificabile?) in chi, negli ultimi sei mesi si è preso la briga di ascoltare il confanetto «bootleg» decuplo e non meno di tre bootlegs doppi (o forse anche tripli ... non ci si capisce più nulla), in cui i pezzi in comune con questo sono parecchi. Lo ammettiamo, forse siamo un poco maldisposti; e, nel caso d1 un lavoro di Frank Zappa, questo è un handicap difficilmente superabile in poco tempo. Forse c'è anche l'istinto di autodifesa contro una produzione così invadente.

E sì che questo lavoro, ogni tanto, ci mostra uno Zappa con gli artigli ben affilati, che colpisce preciso e a fondo, perfettamente padrone delle sue mosse e, quel che più importa, conscio degli obiettivi che vuole raggiungere.

Lo ripetiamo ... siamo prevenuti. Ne riparleremo dopo aver ascoltato la trilogia.

Maurizio Petitti