Frank Zappa "Tinsel Town Rebellion"

By Manuel Insolera

Ciao 2001, 2 August 1981


FRANK ZAPPA
Tinsel Town rebellion
(CBS)

(M. I.)- Da quando Frank Zappa ha cambiato casa discografica, la sua vitalità creativa già enorme di per sé sembra essersi miracolosamente decuplicata: tanto che non può esprimersi se il disco non è almeno doppio (« Sheik Yerbouti ») oppure magari triplo (i tre atti di « Joe's garage »). Ed ecco infatti un nuovo album doppio, stavolta registrato dal vivo. Zappa, per sua stessa ammissione, non ama eccessivamente i LP live, perché, come ogni buon vero "compositore', preferisce la completezza e il plastico equilibrio sonoro dell'opera realizzata in studio. Ciononostante, questo è già il quarto LP dal vivo ufficiale dell'artista, dopo « Live at the Fillmore », il doppio « Roxy & elsewhere » e il recente eccezionale « In New York ».

Come i tre precedenti, anche in quest'ultimo il suono live originarlo è stato poi "trattato" ampiamente da Zappa in studio, permettendogli così di realizzare le sue alchimie e di ritenersi del tutto soddisfatto dell'opera. Le basi originali sono comunque state incise nel corso di vari concerti tenutisi a New York, a Filadelfia, a Berkeley e a Londra. Oltre a vari musicisti di contorno, la band vede, oltre alla chitarra solista di Frank, ben quattro chitarre ritmiche, una slide-guitar, tre tastiere, un bassista, un batterista e un percussionista.

La scia su cui si muove questo LP è la medesima del precedente « Joe's garage » come in quell'opera monumentale, anche qui troviamo una perfetta fusione/citazione di tutti gli stili immaginabili: dal rock al pop alla stupid-music al jazz all'elettronica al soul al rhythm&blues al musical, e ohi più ne ha più ne metta; il tutto, sotto il comune denominatore di un suono di tecnica, e di originalità stupefacenti, quasi inumane.

Come letteralmente "inumana" è qui, ancora una volta, la chitarra solista zappiana: forse pochi se ne sono accorti, ma Eric Clapton, Carlos Santana e John Mclaughlin soltanto in tre riuscirebbero a superare Frank, visto che quest'ultimo riesce a riprodurli e fonderli tutti e tre nel proprio stile pop-rock-blues-jazz decisamente inimitabile.

Dei quindici brani, alcuni, come le celeberrime « Brown shoes don't make it » e « Peaches en regalia » (apparse rispettivamente in « Absolutely free » del 1968 e « Hot rats » del 1970) appartengono al passato "storico" del primo Zappa surrealistico e jazzista; altre al repertorio più recente; alcune, infine, sono inedite. Inedita è la deliziosa « Fine girl » (unico brano del LP registrato in studio) che abbina un ritornello beffardamente 'stupid' a un arrangiamento eccezionale, di alta tecnologia pop-jazz. Inedito è il grandioso, lungo rock-blues « Bamboozled by love », e inedito è l'altrettanto lungo e possente rockjazz « Easy meat ». Sulle matrici dei brani citati ruotano tutti gli altri, editi e inediti, ma sempre in nuove caleidoscopiche versioni.