L'irrefrenabile sregolatezza di Frank Zappa

By Federico Ballanti

Ciao 2001, 1 August 1982


Intervista-lampo con il musicista americano in arrivo anche da noi con il suo concerto. Un'accoglienza formidable ...

Breve permanenza italiana di Frank Zappa, una visita lampo per incontrare la stampa, ritirare un premio dall'organizzatore del suo tour italiano e registrare l'intervento che avete visto alla TV.

Zappa, comunque, sta godendo di un certo rilancio qui da noi: l'attesa del suo tour ha riacceso antichi amori e scatenato nuovi entusiasmi in chi oggi "scopre" il musicista californiano. C'è però da dire che, nonostante la valanga di dischi che il buon Zappa sta riversando da un paio d'anni sul suol poveri fans, al ritmo di un doppio ogni duetre mesi, la creatività e la genialità del chitarrista sono ferme da diverso tempo. Dopo l'abile e divertente parodia del mondo rock in "Joe's Garage" (di cui comunque solo la prima parte è veramente originale) il chitarrista ha iniziato una lunga autocitazione che non sembra concludersi nemmeno con "Ship Arriving Too Late To Save A Drowing Witch" anch'esso basato su nastri registrati dal vivo e manipolati in studio, una tecnica a cui Zappa ci ha abituati negli ultimi tempi. Il disco non fa che ripercorrere, abbastanza stancamente e in forma piuttosto alleggerita, i luoghi comuni più famosi della produzione di Zappa, con alcuni buoni momenti di chitarra in "Drowning Witch": per il resto, canzoncine non-sense come "Valley Girl", dirty-songs (ma è tutto normale, oggi ... ) come 'Teenage Prostitute" e divagazioni orchestrali come "Envelopes" che non aggiungono niente alla restante produzione zappiana.

INCONTRO

2001: Come mai questa produzione accelerata di albums negli ultimi due anni?

Zappa: Ho cambiato casa discografica e oggi sono più libero di dare sfogo alle mie esigenze e ai miei progetti. Ouesti album non sono altro che spezzoni della mia musica cosi come vengono alla luce: io li propongo a chi la apprezza come in un diario sonoro.

2001: Ma con i tempi discografici rischi di far sentire musica vechia mentre ne produci di nuova ...

Zappa: Tra quando registro e quando esce ili disco al massimo passano dieci mesi, un anno, mi sembra un periodo accettabile per essere comunque documentati.

2001: Come mai hai inciso il triplo solo per chitarra? Volevi far sapere a tutti di saperla suonare o qualcuno te lo aveva chiesto espressamente?

Zappa: No, è un po' di tutto. Da una parte volevo fare un disco solo per chitarra, visto che sono anche un chitarrista. E poi diversi fans, dopo i concerti o per mezzo di lettere, mi avevano chiesto di fare un album in cui concedessi molto spazio alla chitarra. Li ho accontentati. In America il disco arriva solo d'importazione dall'Europa, ma oggi, viste le richieste, è stampato anche negli States.

2001: Visto che i tuoi albums sono basati su nastri dal vivo, si può presumere che dal vivo ti trovi meglio?

Zappa: E' una questione di economicità e di interpretazione. Dal vivo la musica è più sentita, c'è un grande spazio per l'improvvisazione, molto importante in questo momento per me, ma non per questo rifiuto lo studio, che per me è un vero e proprio strumento musicale.

2001: In Italia, e credo anche in altri Paesi, hai goduto di molta reputazione negli anni passati perché in qualche modo eri considerato un musicista "impegnato" in una specie di lotta all'establishment rock e anche non rock, mediante musiche e testi graffianti, ironici e satirici. In qualche modo eri contro l'America ...

Zappa: Queste storie sono state un po' montate dalla stampa e da altra gente negli anni passati. Non è assolutamente vero che sono o ero contro l'America. Io amo il mio Paese, mi sento un vero americano, ma ovviamente non amo le cose stupide, e le cose stupide ci sono anche in America. Naturalmente le cose stupide ci sono in ogni Paese ...

2001: L'Italia è piena di cose stupide ...

Zappa: Lo so molto bene ... quindi, dicevo, era contro le cose stupide del mio Paese che scrivevo musica e facevo della satira, non contro l'America.

2001: Quali sono le cose stupide dell'America?

Zappa: Devo cominciare dal Governo e scendere verso il basso? Sarebbe un lungo elenco, la cosa migliore è fare un viaggetto negli States, e le vedrai da solo ...

2001: Cosa ne pensi della guerra, e per esempio delle Falkland?

Zappa: Io sulla guerra penso questo: chi vuole andare a farla, si accomodi, ma non costringa chi non vuole farla per forza.

2001: Il mondo del rock è anche, almeno in parte, il mondo delle più varie droghe. Tu che ne pensi, ne usi?

Zappa: No, non approvo assolutamente nessun tipo di droga, e non ne faccio oviamente uso. Non lo consiglio a nessuno, ma è chiaro che ognuno è libero di fare le sue scelte.

2001: Molti musicisti rock hanno il pallino della rockstar, sentono di essere in qualche modo potenti, di avere un "power". Tu come ti senti?

Zappa: Del tutto normate, sono un musicista e faccio li mio lavoro, poi lo presento al pubblico e sento che ne pensa. Questa storia del power non l'ho mai capita ...

2001: Quale disco della tua produzione apprezzi di più, ami di più o in qualche modo preferisci?

Zappa: "Lumpy Gravy".

2001: Avevo letto tempo fa di problemi con una associazione cattolica americana che ti aveva denunciato per il testo di "Catholic Girls" di "Joe's Garage". Come è finita?

Zappa: Non c'è stato niente, si è trattato di un bluff di alcuni giornali. Né cattolici, né ebrei mi hanno mai denunciato.

2001: Quale è la tua massima aspirazione oggi?

Zappa: Vorrei dirigere una grande orchestra, tutta mia, di centoventi elementi. Suonerei musiche di Stravinsky e mie, naturalmente ...

2001: Il rock ti ha stancato?

Zappa: No, almeno per ora.

2001: Per quanto tempo continuerai a fare, il musicista rock?

Zappa: Non lo so.

2001: Come vedi la situazione musicale in America?

Zappa: Si suona musica molto noiosa, veramente musica di basso livello. Non c'è fantasia, non è un buon momento. La situazione in America è a questi livelli per un motivo molto semplice: la musica che vede è quella suonata dalle radio, che suonano solo un certo tipo di musica, per essere sicuri di venderla. E' un circolo vizioso, come vedi.

2001: Quindi la tua musica è poco suonata e vende poco?

Zappa: Esatto. Ma ultimamente, proprio con la canzone "Valley Girl" qualcosa si è mosso. Tantissime radio la stanno suonando e il mio nome sta diventando famoso, insieme a quello di mia figlia, Moon, che sul brano ha improvvisato un monologo. Anzi, forse in questo momento, proprio come me, starà tenendo una conferenza stampa a Los Angeles, chi lo sà ...

2001: Non hai invidia del grande successo di altri gruppi in America?

Zappa: Quale successo?

2001: Non so, quello degli Styx, dei Foreigner, del Fleetwood Mac ...

Zappa: No, non mi interessa, ho il mio.

2001: Sei ricco?

Zappa: Si, posso dire di esserlo, non mi manca niente. Certo c'è gente più povera di me.

2001: Cosa ne fai dei soldi?

Zappa: Li investo ogni volta in un nuovo progetto. I soldi guadagnati con un disco mi servono per pagare le spese del nuovo disco, quelli guadagnati con un tour li investo nella preparazione del nuovo tour, e cosi via. Se qualcosa va storto, ho dei problemi per fare la cosa successiva ...

2001: Perché credi ci siano tanti generi di musica rock, non ti sembra una situazione confusa oggi?

Zappa: Siamo in tanti e ognuno ha gusti diversi dagli altri. Per questo ogni genere ha dei fans, ed è bene così. Io amo il contrasto: pensa quanto sarebbe noioso il mondo se tutti ascoltassero Frank Zappa ...

Federico Ballanti