Diavolo o diavolo?

By Katia Natola

Tuttifrutti, June, 1988


Dopo alcuni anni di assenza dalla strada torna Frank Zappa. Uno dei pochi miti rimasti degli anni ’60. Amato o odiato non importa. Si è scritto talmente tanto su di lui che lui stesso non ha più voglia di parlare di musica. Oggi è un lucido signore di 48 anni che ha conservato tutto il proprio particolare e spiccato senso dell’umorismo, che sa di essere un genio musicale e continua ininterrottamente la sua opera, che ama Tuttifrutti che non gli ha mai fatto domande di musica. Lo abbiamo incontrato e lui ci ha inondato con tutto ciò che più lo diverte in questo periodo. Ricordatevi che Zappa anche quando tuona contro qualcosa o qualcuno finisce sempre con il riderne come un pazzo. Quella che segue non è una vera e propria intervista. Non ce ne ha dato l’occasione. Con noi ha voluto parlare a ruota libera, alle 2 di notte in una bella e distaccata camera d’albergo, scalzo con i piedi sul divano, un caffè schifoso e tante sigarette, i capelli corti, il famoso baffo un po’ ingrigito e due occhi magnetici che quando si illuminano fanno l’effetto del Vinavil. In un angolo della stanza c’era uno scrittoio con su una penna, uno spartito incompiuto ed un paio di occhialetti. Il genio produce incessantemente.

Allora, Frank da dove cominciamo?

“Cominciamo dalla droga. È diventato ormai un problema di dimensioni gigantesche. Soprattutto lo spaccio di stupefacenti. Bisognerebbe insegnare agli adulti, ma soprattutto ai bambini, a non prendere droga. Il problema più grave comunque è quello dello spaccio. Pensa che ci sono dei bambini che guadagnano 75$ al giorno solo per fare da “palo” a degli spacciatori. La polizia di Los Angeles ha arrestato dei ragazzi che avevano in tasca 10.000 $! Nessun altro lavoro ti dà tanto tanto denaro, questo è il punto, e quindi sempre più bambini vengono coinvolti in questo traffico, fino a che non riescono più a venirne fuori. Ora poi c’è il crack che sta dilagando in maniera impressionante. Ed è proprio dalla vendita del crack che questi giovanissimi ricavano tanti soldi. Poca gente usa la droga solo per provare o per ricrearsi saltuariamente. Questo accedeva negli anni ’60. Oggi invece, soprattutto per la gente della middle-class la droga è diventata uno status-symbol. Ma bisognerebbe spiegare a queste persone che prendendo la cocaina non si diventa Superman. Il problema non è tanto nella droga quanto nel numero impressionante di persone che vengono coinvolte in questo giro. Se tu adulto vuoi tirare cocaina di tanto intanto, sono affari tuoi. Ma nel momento in cui per reperire questa droga metti in mezzo dei bambini per acquistarla o che facciano da palo agli spacciatori, allora lì devi essere perseguito e punito. Credo che il dovere di ogni governo sia quello di fare qualcosa di positivo per il suo paese. Dovrebbe innanzitutto preoccuparsi degli spacciatori. I malavitosi che fanno questo commercio hanno il vero potere, hanno i loro eserciti privati, macchine blindate, scorte armate, oltre a un sacco di soldi. Quindi credo che il governo dovrebbe vendere la droga ad un prezzo basso ma facendo pagare le tasse come per i liquori o per i tabacchi.”

Sì, ma come potresti spiegarlo alla gente?

“Attraverso un discorso di carattere economico. La situazione in America è diventata ormai incontrollabile e il govemo da tutto ciò non ricava alcun profitto. Rendendo invece libera la droga, si prenderebbero due piccioni con una fava. Mi spiego: si sconfiggerebbe innanzitutto il traffico degli spacciatori, inoltre ci sarebbero delle entrate per lo Stato che potrebbero così iniziare una seria campagna contro la droga. Se continuiamo a preoccuparci solo del perché la gente si droga, continueremo a fare arricchire chi la vende c non risolveremo mai il problema.”

È stato facile impedire ai tuoi figli di drogarsi?

“Sì, è bastato dar loro una spiegazione. Pensa che non fumano nemmeno le sigarette e non so come facciano visto che io fumo molto.”

Collegato al problema della droga c'è anche quello dei dottori...

 “Tutti quelli che ti curano sono coinvolti nello stesso traffico, sono loro che prescrivono le sostanze da somministrare ai tossicodipendenti per farli guarire e inevitabilmente ci guadagnano un sacco di soldi. Più sei malato e più loro ci guadagnano.”

La religione è un altro motivo del cattivo stato di salute mentale...

 “Quello che la religione ti dice di pensare riguarda l’origine dell’uomo: da dove vengo, come sono venuto al mondo; mentre in realtà i problemi e i pensieri dell’uomo sono altri: come faccio a scopare, etc .... Vogliono che la gente si chieda perchè soho qui... cosa voglio... La religione ti porta a credere che hai bisogno di queste cose per poi dirti che lei è in grado di darti una risposta, che tra l’altro ti fa pagare.”

Perché dici che te la fa pagare?

“Emra in una qualsiasi chiesa cristiana e vedrai che ad un certo punto della messa passano con un cestino o qualcosa del genere nel quale devi mettere il tuo obolo.”

Ma non è obbligatorio...

“Non c’è una legge che dice che devi farlo, ma se non lo fai ti guardano storto. ln questa maniera ti obbligano a dare il tuo contributo.”

Qualsiasi cosa tu fama in questo mondo ha un prezzo. Non credi sia giusto pagare o meglio contribuire all'organizzazione che loro ti offrono?

“Ti insegnano a credere che hai bisogno di sapere da dove viene e come ti devi comportare. Ti fanno credere che loro sono gli unici a poter dare una risposta a tutte le tue domande e cosi facendo riescono anche a guadagnarci. I cristiani, che sono senz’altro delle brave persone, ascoltano le preghiere e pregano di fronte a delle immagini sacre: io credo che questo diventi una forma di superstizione. I preti ti raccontano la storia della creazione dicendo che Dio ha creato la terra e poi Adamo e Eva, il peccato originale, la mela, Caino e Abele, e la gente per ascoltarli, paga.”

Questa però potrebbe essere una storia semplice che la gente può comprendere facilmente e che serve per spiegare un concetto più importante.

“Io non credo a questa storia e comunque se loro sono i rappresentanti di Dio non credo che dovrebbero essere pagati per questo. Loro vendono questa storia. C’è molta gente che ha bisogno di parlare con i preti, con gli ayatollah o con i rabbini e quando lo fanno, pagano perchè costoro fanno credere al mondo di avere dei poteri particolari, un contatto speciale con Dio. Si fanno pagare con i soldi oppure chiedendo alla popolazione di fare qualcosa. È quello che è successo anche in passato con i cristiani che andavano a morire per la loro religione. Se questa semplice storia può far felice qualcuno, può far sentire meglio la genre, allora posso accettarla, ma quello che lo direi alla gente è di smetterla di essere condizionati dal clero, che secondo me fa pochissimo per loro. Se prendessero i soldi da uno per darli ad un altro bisognoso andrebbe bene, ma io non credo che ciò accada. C’è gente in America che crede che il diavolo sia un essere con le corna e la coda. Non è superstizione questa? Quello che non mi sembra giusto è che la religione sia il credo di alcune persone imposto ad altre che invece non credono. Nel mondo esistono un’inñnità di religioni e ognuna di esse diventa una legge che deve essere seguita da tutti. Una volta divenuta religione di stato diventa anche motivo d’oppressione. Qualsiasi religione dice che se non credi sei dannato.”

La religione però certa di dare delle direttive da seguire, tipo non uccidere e via dicendo... Cerca di insegnarli ad essere una brava persona...

“Per non uccidere o per essere una brava persona non c’è bisogno di seguire una religione che poi ti impone di comportarti in una maniera che senti tua o credere in cose che ti sembrano assurde. Nella storia della creazione c’è una mela che forse non è una mela, un serpente che forse non era proprio un serpente, un uomo e una donna nudi e poi c’è un albero che era l’albero della conoscenza. L’essenza della religione cristiana è: non informarti, non cercare di conoscere. Tutto il problema di Adamo e Eva è sorto quando hanno cercato di sapere, di pensare. La religione cristiana non vuole farti pensare, ti rende stupido. Sono sicuro che all’interno della chiesa ci siano anche delle brave persone, dei bravi preti che credono veramente e che aiutano la povera gente, ma sono una minoranza. Ci sono tanti preti però che posseggono azioni di banche o che hanno comunque a che fare con la finanza. I preti che aiutano la povera gente provengono quasi sempre dai ceti bassi e quindi aiutano persone della loro stessa classe. La chiesa ha talmente tanti soldi che se volesse, potrebbe aiutare tutta la gente bisognosa. Inoltre tutti i soldi che ricevono sono esenti da tasse. Possiedono circa il 70% delle opere d’arte in Italia. Se il ruolo della chiesa è quello di prendersi cura dei poveri, dovrebbero usare i loro soldi per opere di bene. Tutta la sua ricchezza deriva dalla generosità delle persone che credono; perciò la gente dovrebbe avere il diritto di credere senza pagare. Ogni settimana, quando vai a messa, il prete ti dice che ha bisogno di offerte per qualcosa. Una volta devono riparare il tetro, un’altra volta è per un’opera di bene e cosi via, non smettono mai di chiedere.”

Non credi che isoldi che la chiesa raccoglie la domenica servano per aiutare i poveri?

“No, non o perlomeno credo che non tutto il ricavato sia devoluto ai poveri. Chi può fare un controllo nel cestino della domenica? A questo punto credere o meno in questo è una questione di fede. Sicuramente la gente che la domenica va alla messa e lascia i soldi ha fede e anche fiducia nella chiesa, cosa che io non ho. Credo che la chiesa lavori come se fosse un franchising, come McDonald’s. Chiunque ne voglia aprire una deve mandare una parte del profitto alla casa madre.”

Chi ha fede però non credo si faccia tanti problemi o domande su dove andrà a finire il denaro che ha dato.

“Probabilmente chi fa un’offerta alla gente povera vuole inconsciamente liberarsi di un po’ di quel peccato originale di cui la chiesa ti parla sin da quando sei bambino. Il peccato originale è stato probabilmente la migliore invenzione della chiesa.”

Appena il fenomeno dei predicatori in America ha acquisito proporzioni gigantesche ti sei subito lanciato contro di loro. Questi signori sono ricchi sfondati e apparentemente potenti. Non hai paura?

“Non mi fanno alcuna paura. Se dovessero portarmi in tribunale mi comporterei come ho fatto finora con le case discografiche. Gli direi ‘Venìte a prendermi!’.”

Ma non c’è nulla che ammiri in loro, ad esempio il loro modo di usare il mezzo televisiva?

“Hanno molto stile, è vero. Chiunque abbia avuto occasione di vedere qualcuno tipo Jimmy Swaggart si renderà senz’altro conto che riesce a fingere molto bene.”

Hai ritorno pubblico alla vita familiare dopo lo scandalo che lo aveva vitto coinvolto con una prostituta?

“No, ma posso immaginarmi la scena. Il tipo è un vero attore.”

Ovviamente sei sempre molto impegnato con la “Moral Majority” americana.

“Ciò che mi fa più piacere al momento è che la gente si è finalmente accorta dela forza politico-economica nascosta dietro al movimento evangelista, ed inizia a porsi domande su alcuni loro atteggiamenti?”

Perché hai iniziato di nuovo ad esortare i giovani americani a votare?

“Ho centuali dei votanti nelle zone industrializzate del mondo. La percentuale più alta risulta essere quella dell’ltalia con il 95% della popolazione, la più bassa è l’America, con meno del 30%. Negli Stati Uniti, prima di poter votare, devi passare attraverso diversi regolamenti burocratici, diversi per ogni stato. La cosa assurda è che bisogna iscriversi al voto in uno dei due partiti principali, cosicché i partiti hanno già dall’inizio la proiezione delle percentuali dei votanti. La più bassa massa elettorale negli Stati Uniti è rappresentata dai giovani tra i 18 e i 25 armi. Una delle ragioni per cui i giovani si astengono è che l’iscrizione si rende possibile solo durante l’orario di lavoro, in municipio. Se invece ti porti i moduli al concerto e prendi mezz’ora di intervallo tra la prima e la seconda parte del concerto, almeno il 25% del pubblico finisce con l’iscriversi.”

Sappiamo che sei stato avvicinato da un partito politico, per presentarlo eventualmente alla presidenza. Quale era?

“È un partito chiamato Libertarious. La persona che mi ha contattato è un certo Robert Murphy dell’Oklahoma. Le poche cose che conoscevo di questo partito mi piacevano, così ho accettato di incontrarmi con alcuni di loro. Poi mi sono accorto che molte delle loro proposte erano stupide così ho preferito ringraziarli ed andarmene.”

Immagino che tu non spinga il pubblico a votare per qualcuno. Ma in un concerto hai detto per chi non votare...

“Sì, ma soltanto durante un concerto, ed era una delle barzellette dello spettacolo.”

Cambiando discorso, ti sei mai pentito di aver chiamato tuo figlio Dweezil?

“No, mai. Ti voglio raccontare la storia del suo nome: Dweezil è nato con un parto naturale e a quei tempi c’era solo un ospedale nella grande e sofisticata Los Angeles che praticava il parto naturale e dava la possilità anche al padre di assistere al parto. Prima di entrare in ospedale ci chiesero come avremmo chiamato nostro figlio, e dissero che si sarebbero rifiutati di far partorire mia moglie se gli avessimo messo nome Dweezil. Quando aveva 7 anni si accorse che nel suo certificato di nascita risultavano i quattro nomi e andò fuori di testa, così dovemmo prendere un avvocato per fargli cambiare il nome in Dweezil Zappa.”

Cos’è che li ispirò questo strano nome?

“Un giocattolo di mia moglie.”

E Moon invece?

“Moon è nata due settimane dopo l’inizio del mio primo tour europeo. Prima di partire mia moglie mi chiese come volessi chiamare il bambino, e io suggerii Moon se fosse stata femmina e Motorhead se fosse stato maschio.”

Tu hai altri due figli, Ahmet e Diva, cosa fanno?

“Al momento stanno riflettendo su quali prospettive dare alla propria carriera artistica anche se insieme non raggiungono l’età di 15 anni. Io mi limito a dare ad ogni membro della famiglia semplici consigli ‘amministrativi’. Nella mia carriera ho visto tante di quelle fregature sia dal punto di vista artistico che da quello economico. Vedi Dweezil ad esempio, ha iniziato a firmare i suoi primi contratti ed ho notato con piacere che ha fatto tesoro di tutte le discussioni a cui ha assistito dentro casa quando era piccolissimo. Il suo inizio quando tratta è: ‘Voi lo sapete che mio padre ha fatto causa a tutte le principali case discografiche, non cercate di scherzare con me!’ Mi fa sentire un padre fiero.”

Ormai è giorno. Bisogna smettere, anche se con Frank conversare è talmente piacevole che non senti la stanchezza. Si alza, si ricompone. I suoi modi gentili ed affabili, quasi impacciati, ma molto signorili lo proiettano lontano anni luce da quella immagine cruda e corrosiva che i media gli hanno appioppato. Anche se le tue parole, i suoi concetti e le sue idee, nonché progetti, sono molto più corrosivi del vetriolo. Lasciamo la stanza ripensando a ciò che ci disse tanti anni fa: ‘La realtà non si vede mai’. Chiamiamo l’ascensore e siamo pronti a scommettere che lui è già li sullo scrittoio ad imbrattare uno spartito che trasforma in musica tutta la nostra conversazione notturna. Frank Zappa il più moderno dei figurativisti, ma a chi lo vai a raccontare?!

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