Zappin!

By Gary Steel

Ciao 2001, 3 September 1991


Ha cinquant'anni ma non finisce di mordere. Oggi come un quarto di secolo fa Frank Zappa ha voglia di denunciare e trasgredire. Con la musica (la sua produzione discografica é ininterrotta) e con la lingua. L'abbiamo incontrato a Los Angeles e volentieri stimolato.

LOS ANGELES

A cinquant'anni l'iconoclasta americano del rock'n'roll, Frank Zappa, corre finalmente il rischio di diventare un tipo popolare. Lo scorso anno, ha promosso un'iniziativa tra gli Stati Uniti e il blocco dei paesi orientali, ha preparato quattro album da far uscire, è stato nominato ambasciatore culturale per la Cecoslovacchia, e ora vuole addirittura far rivivere il movimento Bauhaus. Dove? Forse in Australia, forse in Nuova Zelanda.

Zappa, che è venuto fuori nell'era psichedelica degli anni '60, si è forgiato una carriera priva di compromessi, con un occhio al dibattito politico e alla satira; la sua opera scorre con allarmante destrezza attraverso una miriade di stili diversi, dal doo-wop al blues, dal rock al jazz, fino alla classica e oltre. Inevitabilmente, l'establishment del rock ha fatto del suo meglio per ignorarlo. Per la sua ling ua veloce e la sua logica infallibile, Zappa non è un uomo da dileggiare né da biasimare. Un buon esempio delle due caratteristiche citate è la spesso citata definizione che Zappa dà del giornalismo rock: "Gente che non sa scrivere, che fa interviste a geme che non sa pensare, allo scopo di realizzare degli articoli per gente che non sa leggere".

Fortunatamente, abbiamo trovato uno Zappa di buon umore alla sua compagnia di Los Angeles, la Intercontinental Absurdities. Ridendo, ci dice subito: "Sono appena stato nello studio a cercare di spiegare alla mia segretaria come fosse la musica vocale sarda". Naturalmente. Dopodiché si lancia nella sua versione di una Bauhaus australiana. Spiega che il movimento Bauhaus, che produsse un'intera gamma di arte e di prodotti di qualità superiore prima di venir distrutto dalla Germania nazista, potrebbe essere riesumato in Australia, con lui come principale architetto creativo!

"Non c'è stato più niente come il Bauhaus da allora. In altre parole, un edifico che fungesse da calamita affinché artisti di tutte le diverse discipline lavorassero insieme e condividessero le loro idee per creare uno stile con cui creare, a sua volta, dei prodotti. Ho cominciato a parlare al console australiano per chiedergli se fosse possibile o meno fare qualcosa del genere in Australia. Dopo che lui mi ha spiegato le unions australiane, gli ho detto: 'Grazie tante' e sono uscito in un batter d'occhio. Mi aveva detto: 'Lei dovrebbe ottenere il permesso dalle unions australiane per ogni persona che lei vorrebbe porta re nel nostro paese, quindi il dipartimento del lavoro dovrebbe vedere se ci sia o meno in Australia qualcuno che potrebbe fare il lavoro richiesto'. Una cosa totalmente deprimente".

Ora Zappa ha intenzione di andare ancora più lontano a realizzare il suo progetto. In Nuova Zelanda, per esempio. "Se la cosa andasse bene, potrebbe anche attirare turisti e aiutare lo sviluppo del paese. La mia mi sembra una proposta d'affari vantaggiosa per qualsiasi nazione".

Zappa è nato a Baltimora, nel Maryland (luogo di nascita di Edgar Allan Poe) e ha vissuto i suoi primi anni di vita sull'Arsenale di Edgewood, una base statunitense per i gas tossici e la guerra batteriologica. Ogni componente della famiglia aveva una maschera antigas in caso di incidente. Avendogli chiesto se ci fosse stato qualcosa di quei giorni che potrebbe aver influenzato il ragazzo la cui testa venne irrevocabilmente indirizzata verso strani suoni quando ascoltò per la prima volta "Ionization" di Edgar Varèse, Zappa mi risponde: "C'era questo fossato nel cortile, non c'era mai acqua normale lì dentro. Era sempre una strana merda bianco latte che non sapevamo cosa fosse. Chissà, forse è stato questo!".

Con il suo gruppo The Mothers Of Invention, Zappa creò un universo alternativo per i giovani emarginati a cui non piacevano le ciance musicali su pace e amore che andavano tanto all'epoca. Il primo disco ad uscire fu "Freakout", un doppio concept-album (1966), che attaccava violentemente le abitudini dei teenagers americani, nonché i valori della classe media, e stilisticamente andava dal pop più untuoso all'avanguardia più spaventosa. Rappresentò un'influenza enorme sull'allora piccolo numero di musicisti che cercavano nuove forme d'espressione attraverso il rock; sembrava che dicesse: non ci sono limiti.

Questa è una cosa a cui Zappa ha continuato a tener fede per tutta la durata di una carriera che lo ha già visto realizzare, finora, più di cinquanta album (molti dei quali doppi e tripli), tre films, tre video, un malloppo di progetti collaterali ed una operazione di merchandising. Zappa probabilmente l'unico artista in America ad avere il totale controllo di ciò che, nel suo caso, è una fiorente industria che dà lavoro a domicilio: la International Absurdities è la societa madre, mentre i dischi vengono realizzati attraverso la Barking Pumpkin, e c'è anche la sua compagnia Why Not?, una corporazione "che prevede nel suo statuto la concessione di licenze e un servirio di consulenza e di ingegneria sociale".

Tutto questo perché quando Zappa andato nell'Europa orientale e in Russia, "ho incontrato queste persone molto interessanti che volevano fare una gran varietà d'affari con gli occidentali, ma non esisteva un modo per mettersi in conttatto".

Ma cosa significa tutto questo? Già la musica di Zappa, di per sé, difficile da comprendere; ora ci si mette pura tutta quest'altra roba. "E' proprio questo il punto. Il problema è che assai poche persone hanno il coraggio di dire quello che tu hai appena detto. Questa è una cosa importante che sembra essere sfuggita ad un sacco di gente. Si, è una cosa difficile da comprendere che qualcuno abbia potuto fare tutto quello che ho fatto io e possa continuare a farlo, senza dover dare delle bustarelle a qualcuno. Sarebbe un miracolo se qualcuno riuscisse a comprendermi e a seguirmi, perché allora dovrebbe aver fatto molte ricerche per scoprire il significato dei miei testi, e avrebbe dovuto ascoltare tutti i generi musicali che ho ascoltato io in tutta la mia vita per poter capire come io possa aver sviluppato un simile stile da tutte queste influenze. Ciò che faccio deriva da una vasta gamma di tradizioni di altre culture e altre epoche. Non è qualcosa che mi sono inventato dal nulla. Per qualcuno la mia musica suona come la più strana merda che abbiano mai ascoltato nella loro vita, ma se sai qualcosa di musicologia, allora la mia musica diventa ancora più divertente, poiché riesci a vedere come alcune di queste tradizioni si sono trasformate in ciò che faccio ora. E questa è probabilmente una delle ragioni per cui godo di un certo apprezzamento al di fuori degli Stati Uniti, perché quegli ascoltatori sono stati sottoposti ad una gamma più vasta dell'espressione musicale. C'è cosi poca varietà nei programmi radio americani, e non esiste più l'educazione musicale nelle scuole. Per cui, come può un ragazzino che non ha mai sentito suonare un'orchestra o un quartetto d'archi, che non ha mai ascoltato un'opera o una canzone folk avere la minima comprensione di ciò che accade nella mia musica?".

L'abilità di Zappa alla chitarra elettrica – che lui vede principalmente come uno strumento che gli offre la possibilità di comporre istantaneamente – è molto ammirata per le sue qualità espressive: in effetti, il suo modo di suonare la chitarra sembra spesso l'unica componente scopertamente emozionale della sua musica. "Forse tu nella tua mente pensi che l'emozionalità sia un valore, che sia la principaale caratteristica di una composizione di successo. Io penso che vi siano altre cose che si possono ottenere in una composizione che non ha nulla a che fare con contenuto emozionale. Puoi sempre convincere la gente che sei più emotivo usando più vibrato sulla tua chitarra. Il vibrato si ottiene semplicemente muovendo avanti e indietro la tua mano sulla chitarra, e se lo fai senza che qualcuno te lo chieda, ciò vuol dire che sei un musicista emotivo? No, potrebbe piuttosto voler dire che hai una paralisi".

Questa battuta ci porta ad un tema costante nella musica di Zappa: l'umorismo. I rock fans si aspettano che i musicisti suonino con il cuore in bocca, ma Zappa preferisce scherzare su questa cosa piuttosto che scrivere insulse canzoni d'amore. In tutti i campi dell'arte si cerca di soffocare l'umorismo, e molti rifiutano di accettare che sia possibile essere scherzosi e seri al tempo stesso. Zappa, come al solito, si trova piuttosto isolato in questo. Quanti umoristi rock hanno composto dei brani che sono stati studiati alla Juillard Music Academy, oppure eseguiti da Pierre Boulez e la London Symphony Orchestra?

Considerata l'ovvia importanza di Zappa, è curioso notare come molta letteratura rock cerchi di negarla. Egli viene a malapena riconosciuto nel grande schema del rock concepito dalla rivista Rolling Stone. Zappa ha una sua teoria in proposito: "Diciamo soltanto che chi affida la storia del rock'n'roll alle grazie del direttore di 'Rolling Stone' non mi interessa. Io ho sempre rifiutato di partecipare alle enciclopedie e ai dizionari del rock'n'roll. Non avrò mai alcuna parte in queste cose perché, innanzitutto, i libri di questo tipo sono libri che sfruttano materiale preesistente, non libri che sono frutto di ricerche; essi inoltre, tendono ad istituzionalizzare tutto. E' tutto così stupido. Non ho mai visto né sentito nulla che spiegasse realmente come il rhythm'n'blues si sia sviluppato nel rock'n'roll e cosa sia accaduto realmente e come mai i musicisti si siano rincoglioniti. E come l'intera cosa si sia trasformata in un'industria studiata apposta per lanciare determinati tipi di prodotti. Certi gruppi sono stati fatti per promuovere un certo tipo di prodotti. Certi gruppi sono stati fatti solramo ad uso e consumo delle fabbriche di soft-drinks, di birra e di scarpe da tennis. Tutto si è trasformato nell'espressione di interessi aziendali".

Questo tanto per dare il benservito alla storia del rock'n'roll. Ma cosa si può dire della storia di Frank Zappa? La sua autobiografia di cui egli è coautore, intitolata "The Real Frank Zappa Book", rappresenta un buon tentativo di agevolare la comprensione di una delle figure più complesse del rock.

Com'è tipico per lui, Zappa non tira pugni nelle sue dissertazioni sulla musica, sulle cuole e sulla Chiesa, mentre il suo dettagliato capitolo sulla censura fa a pezzi coloro che dovrebbero esser i guardiani della moralità americana. Data la sua tendenza ad essere esplicito nei testi delle sue canzoni, è comprensibile che Zappa si sia fatto sentire quando, nel 1985, il "Parents Music Resource Centre" (soprannominato "Gruppo delle Mogli di Washington") si formò per rinforzare la questione della cens ura sulla musica rock. Quando tale questione arrivò ad un'udienza in Senato, Zappa fece una dichiarazione al Congresso sull'argomento e difese il diritto alla libertà di paro la in una fitta serie di interviste televisive. Paradossalmente, Prince, i cui testi della canzone "Darling Nikki" avevano scatenato la vicenda, non si fece sentire affatto per difendere se stesso e i propri colleghi.

Il massimo della stupidità nell'etichettare i dischi per il contenuto esplicito dei testi si raggiunse quando, nell'86, il disco di Zappa "Jazz From Hell" venne fatto uscire con incollato sulla copertina un autoadesivo che avvertiva gli acquirenti del contenuto offensivo dei testi. Peccato che si trattasse di un album strumentale ...

Se c'è qualcosa di offensivo nella musica pop, Zappa ritiene che questo qualcosa vada individuato nelle canzoni d'amore. Come dichiara nel suo libro: "Io detesto i testi che parlano d'amore. Credo che una delle cause principali della cattiva salute mentale negli Stati Uniti sia dovuta al fatto che le persone sono state cresciute con i testi delle canzoni che parlano d'amore. E' un ammaestramento inconscio che crea il desiderio di una situazione immaginaria che non esisterà mai per voi. La gente che compra quel tipo di mitologia pensa per tutta la vita di esser stata privata con l'inganno di qualcosa".

Secondo Zappa, che ha sempre continuato a seguirlo, lo sviluppo della situazione della censura sta peggiorando: "Vi faccio un esempio: fino a poco tempo fa, l'industria cinematografica non ha dato alcun appoggio nella lotta contro la censura. Ora ci sono 350 pezzi di legislazione diversi che sono stati proposti in 46 stati per creare delle commissioni censura specifiche in ogni località. Sai cosa vuol dire questo per l'industria cinematografica? Vuol dire che essa non sarà più in grado di far stampare 2.500 copie per mandarle in tutti gli Stati Uniti e fare 50 milioni di dollari in un weekend ... Questo è il clima negli Stati Uniti in questo momento".

La capacità di Zappa di sezionare in modo eloquente e astuto il circo politico gli ha fatto guadagnare un'offerta di presentarsi come candidato alla presidenza per il Libertarian Party – un piccolo partito di estrema destra – nelle elezioni del 1988: Zappa ha cortesemente declinato l'invito. Ultimamente avrebbe invece deciso di presentarsi provocatoriamente come indipendente per le prossime presidenziali.

A parte tutto questo, Zappa rimane un musicista incredibilmente prolifico. I suoi progetti comprendono la realizzazione dei tre ultimi volumi del suo archivio concertistico in dodici dischi, "You Can't Do That On Stage Anymore", due doppi Cd tratti dal suo tour americano del 1988, l'appena uscito "The Best Band You Never Heard In Your Life" e un "Make A Jazz Noise" di prossima pubblicazione. Quel tour comprendeva, nel suo repertorio, non meno di cento canzoni, che cambiavano ogni sera. Come riesce Zappa a fare tutto questo? "Ho una moglie incredibile, una famiglia veramente meravigliosa; i miei bambini non si mettono nei guai e andiamo tutti d'accordo. Oltre a questo, nessuna delle persone che frequento fa uso di droghe, né di alcolici".

Detto questo, Zappa vuol concludere il nostro incontro con una dichiarazione sulla propria musica: "E' una forma d'intrattenimento molto particolare, perché presenta molti strati, a seconda di quanto tempo hai per scavare profondamente in essa. Puoi divertirti con la mia musica su tutti i piani. Ma cosa cerca l'attuale ascoltatore medio di musica? Ritmi dance, testi maledettamente facili da capire e magari tre note da canticchiare. Poi, naturalmente, una bella pettinatura, alcuni bei vestiti, da guardare e forse anche un passo di danza facile da imparare. Io sono da bocciare in ognuna di queste categorie".

Gary Steel © S.I.N. - 1991


It is very likely, that the original article was "Father of Invention", New Zealand Listener, 22 April 1991, v.129 n.2665, pp 32-33.