Frank Zappa "Unmitigated Audacity"

By Stefano Ronzani

Il Mucchio Selvaggio, October 1992


FRANK ZAPPA
UNMITIGATED AUDACITY

FOO EEE

È difficile trovare qualcosa di 'definitivo' tra i bootleg di Zappa. Inoltre, c'è l'aggravante che anche lui ha posto mano in maceria e quindi l'unica è farne un mucchio selvaggio con i migliori e pescare ad occhi chiusi. In questo caso la sorte ci è stata più che amica (anche se la resa sonora non è ineccepibile) e ne abbiamo preso uno in cui lo zio Frank si diverte un mucchio a tartassare Napoleone Murphy, obbligandolo a sortite vocali a metà era il cabaret e la nenia infantile.

Bruce, Walt e Tom Fowler, George Duke, Chester Tompson, Jeff Simmons, Don Preston e Ralph Humprey, sono gli altri gaglioffi condannaci ai lavori forzati nelle perverse scorribande sul pentagramma inventate dal Duca delle Prugne. Uno dei ricordi più vivi che ho delle esibizioni zappiane è quello dell'atteggiamento che hanno i musicisti nei suoi confronti. L'impegno che spendono è pari alla paura che si legge negli occhi di chi suona con Dylan (con lui anche Petty e McGuinn si comportano come scolaretti ad un esame). Maledettamente serio, Zappa vuole e riesce ad ottenere l'impossibile dai suoi assistenti e tra il lavoro in studio e quello sul palco non c'è molta differenza. Questo concerto è bellissimo; si gioca continuamente a rimpiattino con la durata delle esecuzioni mentre gli strumenti si alternano nel lavoro di sostegno o di esposizione. Le tracce che rappresentano meglio lanarchia mentale e il rigore formale di Frank sono I Ain't Got No Heart, Let's Make The [Water] Turn Black, More Trouble Every Day e il finale pirotecnico è affidato all'immortale Louie Louie e quel delirio fantastico che è Camarillo Brillo.

Stefano Ronzani