Frank Zappa "The Yellow Shark"

By Piero Tarantola

Buscadero, December 1993


FRANK ZAPPA
«The yellow shark»

(Barking Pumpkin/CGD)

La produzione musicale di Frank Zappa è sempre stata negli anni estremamente diversificata: dal rock'n'roll alla musica contemporanea nel contesto di un progetto musicale estremamente coerente. Sin dagli esordi Zappa ha voluto cimentarsi in partiture per orchestra, ricordiamo ad esempio «Lumpy Gravy», bizzarra commistione tra musica sinfonica ed il tipico «nonsense» zappiano o la collaborazione tra il Nostro e Zubin Metha per una trascrizione orchestrale di «200 Motels» che purtroppo non è mai stata riportata su vinile (con tutti i suoi bootleg che ha ristampato non poteva recuperare anche quello con Metha?).

Negli anni a seguire vanno menzionati  «Orchestral Favorites», i due album con la London Symphony Orchestra e «The Perfect Stranger» in cui Pierre Boulez dirigeva partiture di Zappa.

«The Yellow shark» si colloca quindi in questo particolare fìlone della ricerca musicale di Zappa, le sue musiche sono eseguite dal Frankfurt Modern Ensemble diretto da Peter Rundel, la registrazione è dal vivo. Il repertorio vede alcune classiche pagine zappiane che Frank ha spesso eseguito dal vivo come «Dog Breath», «Uncle Meat», «Be bop tango», «Pound for a brown» che risultano estremamente interessanti anche in un contesto orchestrale, alcune pagine meno conosciute e naturalmente molti brani nuovi composti per l'occasione.

Durante il breve tour in cui il Frankfurt Modem Ensemble eseguì queste composizioni di Zappa (sempre con la sua supervisione e con la sua presenza, in qualche occasione, anche sul palcoscenico) il repertorio fu in qualche occasione modificato, la scaletta cambiata più volte (come è sempre stato tipico di Zappa) ma il Cd pubblicato ora riporta quasi per intero il repertorio del tour. L'ascolto di questa musica può sicuramente risultare ostico ai rocchettari trattandosi di musica contemporanea con i consueti riferimenti a Edgar Varése e Igor Stravinsky, i principali ispiratori di Zappa, inseriti nelle originalissime strutture musicali zappiane.

Le composizioni sono quasi tutte abbastanza brevi e questo può facilitare l'ascolto a chi non si è mai avvicinato allo Zappa «orchestrale», cosa che comunque consiglio vivamente a tutti quelli che hanno le orecchie libere da pregiudizi e che, per una volta, hanno voglia cli abbandonare i soliti quattro accordi. Molto esauriente il libretto allegato al Cd che riporta sia i commenti di Zappa e di Rundel su ogni brano eseguito sia numerosi dettagli e particolari che riguardano «The Yellow Shark». E tradizione di Zappa essere il più meticoloso possibile per quanto riguarda le note allegate ai suoi dischi ed è così anche questa volta.

Un'ultima cosa: Zappa ha dichiarato, nel presentare «The Yellow Shark», che questo sarebbe stato il suo ultimo disco e la sua ultima apparizione in pubblico: le sue gravi condizioni di salute non gli permettono ulteriori sforzi. Aspettiamoci quindi d'ora in poi pubblicazione di vecchio materiale rimasto fino ad oggi nel cassetto (Zappa ha dimostrato di averne una consistente riserva) ma non più nuove composizioni.

Chiude così la sua attività uno dei musicisti più originali (e più prolifici) che la musica moderna abbia prodotto: valentissimo solista di chitarra, padrone del pentagramma, autore di una geniale ed originale sintesi tra tutti i generi musicali da Stravinsky al Doo-Wop, dal musical hollywoodiano al rock'n'roll, Zappa ha sicuramente lasciato un segno indelebile ma assolutamente non ripercorribile da altri.

La sua proposta musicale è stata così complessa ed originale che Zappa è sempre rimasto un isolato e un atipico non dando luogo ad alcuna «scuola» o ad alcuna corrente o filone musicale che dir si voglia. La sua produzione musicale è stata inoltre molto differenziata. dai dischi orchestrali che abbiamo prima ricordato a quelli per sola chitarra, da quelli ispirati al jazz e al rock 'n'roll fino ai dischi di rock più «tradizionale» (si fa per dire). Una discografia sterminata sicuramente da riscoprire e da riascoltare: un suggerimento per tutti i lettori del Buscadero.

Piero Tarantola