Frank Zappa "Halloween 77"

By Andrea Trevaini

Buscadero, December 2017


FRANK ZAPPA
HALLOWEEN 77
OCTOBER 31, 1977
THE PALLADIUM, NYC
ZAPPA RECORDS/UNIVERSAL
★★★★

Frank Zappa, dalla fine degli anni '6o iniziò a festeggiare Halloween con concerti dedicati che divennero annuali dal 1972 e che dal 1974 trovarono la loro location in New York City. I 6 concerti del 1977 divennero mitici, furono ovviamente registrati e filmati, costituendo la base del film-monster Baby Snake. In occasione del 40esimo anniversario La Zappa Records li ha riuniti in un lussuoso cofanetto, dotato di maschera e costume, che presenta però la strana scelta di contenere l'audio su una chiavetta USB (orrore!).

Fortunatamente, per noi discofili è stato pubblicato anche un triplo Cd che contiene il concerto della notte di Halloween. Occorre dire che il contentino del triplo Cd può legittimamente soddisfare quasi tutti, per il fatto che la scaletta dei concerti è sempre stata uguale, per 5/6 dei concerti, solo il concerto del 30 Ottobre presentava una scaletta differenziata, fortunatamente alcuni di questi brani sono finiti sul terzo dischetto, come bonus-tracks, ma 6 brani su 156 mancano all'appello! Inoltre sento già le vostre proteste: "Frank Zappa è come Paganini (scusami Frank!), non si ripete mai, cambia sempre!". Lo so, ma che dire? "Piuttosto è meglio di niente", io mi accontento e cercherò di farmene una ragione.

Cominciamo con la formazione, eccellente e durata lo spazio di un anno: Adrian Belew alla chitarra, Terry Bozzio alla batteria (due futuri King Crimson), Tommy Mars e Peter Wolf alle tastiere, Ed Mann alle percussioni, Patrick O'Hearn al basso. Come special guests compaiono Roy Estrada (un vecchio Mothers Of Invention) e New York's Finest Crazy Persons (cioè il suo pubblico, che Frank coinvolgeva in divertenti siparietti, diversi ogni sera, facendo salire sul palco alcuni fans ed usandoli come coreografie per il brano The Black Page).

Il triplo Cd è corredato dalle divertenti note di Adrian Belew che inizia subito con una divertente introduzione: "... c'era una cosa che ho deciso di non fare; spiegare l'inspiegabile: la musica di Frank. Parla abbastanza forte da sola." Più avanti commentando la sua scelta di arruolarsi presso Zappa, Adrian commenta: "Per me e' stato come decidere di scappare e aggregarmi ad un circo, come decidere di diventare un trapezista che cammini sul filo sospeso in alto". Praticamente Frank gli faceva fare di tutto, fare il pagliaccio, indossare buffi costumi, oltre a fare il suo alter-ego sia alla chitarra che al canto.

La band era ovviamente quanto di meglia si potesse trovare nel modo del rock, con musicisti pieni di talento, ma altrettanto dotati di capacità teatrale necessaria a gestire insieme allo scatenato Frank Zappa gli shows di Halloween e non solo. Oltre ai due shows per giornata c'erano pure i soundchecks che, conoscendo il perfezionismo di Zappa, ricorda ancora con terrore Belew, duravano quasi quanto un concerto. Non c'è quindi da sorprendersi che nel 1978: Belew, Bozzio e O'Hearn se ne vanno non riuscendo a reggere il ritmo frenetico dei Tours di Zappa e forse la sua ferrea disciplina.

Il 1977 è un anno particolarmente difficile per Frank Zappa; è l'anno in cui avrebbe voluto incidere il quadruplo Lp Lather, per chiudere il suo rapporto con la Warner, ma ovviamente incontrò il diniego della casa discografica, tanto che trasmise il quadru pio integralmente alla radio, suggerendo ai fans di registrarlo, bootlegandolo. La casa discografica fece uscire spezzoni del disco su alcuni LP singoli, finché poi nel 1979 il musicista, esauriti i suoi doveri con la Warner, fondo' la Zappa Records e fece uscire: Sheik Yerbouti e i tre dischi della serie Joe's Garage.

E' quindi uno Zappa grintoso, deciso, desideroso di mostrare tutto il suo valore durante i concerti, visto che i dischi non uscivano come voleva lui. Il concerto è strepitoso, ci troviamo dentro di tutto, oltre alla buona musica (sempre a frotte, comunque): Una quindicina di minuti di partecipazione dell'audience, stimolata da Zappa, allo show, l'intervento vocale del Road Manager Phil Kaufman, impegnato nella imitazione del trombone in King Kong (bonus-track sul terzo Cd), mentre A Halloween With Thomas Nordegg ci lascia intuire i giochi di magia fatti dal tecnico della band (sempre una bonus-track).

Ma il concerto del 31 Ottobre parte alla grande con Peaches En Regalia e il classico anthem The Torture Never Stops (da Zoot Allures) che dura ben 14 minuti e che serve da riscaldamento a tutto il gruppo. Poi seguono due brani che sarebbero finiti su Sheik Yerbouti nel 1979: Tryin' To Grow A Chin e City Of Tiny Lites (un classico dei suoi live) con una prestazione entusiasmante di Bozzio che prepara la gloriosa entrata delle due chitarre di Belew e Zappa. The Demise Of The Imported Rubber Goods Mask e' un cazzeggio generale in cui evidentemente la band indossa le maschere tra incitazioni di Zappa alla folla, mentre invita Roy Estrada sul palco, segue poi la prima versione assoluta (nel corso dei 3 giorni) dello strumentale Conehead, preceduto dal suo unico successo nelle Charts (europee), Bobby Brown (Goes Down).

Sul secondo disco che comprende anche la partecipazione del pubblico in Halloween Audience Partecipation, si segnala uno scatenato Bozzio in Terry's Halloween Solo, cui segue l'inedito Lather e l'epicentro del concerto una chilometrica versione (30 minuti!) di Wild Love (che su Sheik Yerbouti sara' di 4 minuti) che si sviluppa come una Suite in cui entrano tutti gli stilemi dello Zappa-style: coretti polifonici alla doowop, inserti strumentali con il vibrafono, assoli di batteria poliritmici e velocissimi che preparano l'entrata delle due chitarre, poi verso la fine il ritmo rallenta, rasentando il blues, ma con un pathos sempre crescente, fino ad arrivare ad un finale alla Peaches En Regalia. Una delle vette tra le superlative esibizioni live di Zappa, grazie anche alla eccellente band che lo supporta.

Il terzo disco si apre con Punky Whips che inizia con il fischio del leader che poi aggiunge la sua strepitosa chitarra, poi dopo Dinah-Moe Humm, Zappa ringrazia il pubblico e saluta; ma è obbligato a ritornare e il concerto si conclude con: Muffin Man (un classico live di chiusura, comparso per la prima volta su Bongo Fury) in una versione davvero potente con riffs alla Led Zeppelin, San Be'rdino (dal recente One Size Fits All) altra song che esemplifica lo stile Zappa: coretti supportati da vibrafono, poi un rock'n'roll, chiuso da un piano honky-tonk; una testimonianza del suo amore per le origini del rock; per finire poi con i quasi 10 minuti di Black Napkins (da Zoot Allures del 1976) uno strumentale lento e bluesy, con le chitarre in evidenza; proprio l'ideale per chiudere la sestupla serie dei concerti di Halloween; poi c'è solo la "Good Night" di Zappa e, sul Cd, le bonus-tracks di cui dicevamo sopra.

Andrea Trevaini